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Festival di Cannes, George Clooney: “Se fossi ubriaco racconterei un segreto di Berlusconi. Ma ho un futuro, e una moglie”

È un George Clooney che ha voglia di parlare di Italia quello che incontriamo a Cannes per la presentazione di Money Monster: "Mi chiesero di testimoniare sul caso Ruby Rubacuori. Io dissi che se fossi andato a deporre sulla serata in questione, alla quale non ero presente, allora avrei parlato anche degli altri party, quelli in cui, invece, ero presente. E allora sono stati loro a chiedermi di non presentarmi"

di Andrea D'Addio
Festival di Cannes, George Clooney: “Se fossi ubriaco racconterei un segreto di Berlusconi. Ma ho un futuro, e una moglie”

Wall Street dopo la crisi del 2008? È cambiata, ma non abbastanza. Gli scandali sono stati molti e continuano ad esserci. Ci stiamo abituando. Del resto voi italiani lo sapete bene come funziona”. È un George Clooney che ha voglia di parlare di Italia quello che incontriamo a Cannes per la presentazione di Money Monster, il thriller diretto da Jodie Foster da ieri nelle sale italiane e presentato fuori concorso al Festival del cinema. Nella trama si parla di un giornalista esperto di finanza preso in ostaggio in diretta da un trentenne che, dopo aver seguito un suo cattivo consiglio di investimento, ha perso tutti i suoi risparmi. L’azione disperata dell’uomo obbliga il giornalista e la sua troupe ad indagare davvero sul perché una società che sembrava in salute abbia perso improvvisamente buona parte del suo valore azionario. Il thriller è ben congegnato e Clooney è perfetto nella parte del cattivo obbligato a redimersi, ma durante la nostra intervista l’intero impianto narrativo si trasforma in un pretesto per parlare di segreti, finanza e, soprattutto, Berlusconi. “Se fossi ubriaco, racconterei un segreto su Berlusconi…”.

Ordiniamo subito una bottiglia di vodka. Nel frattempo però…
No, non posso…

Un accenno?
Riguarda il processo a Berlusconi per il caso Ruby Rubacuori. Valentino Valentini, che forse era il suo avvocato, forse no, comunque si comportava come tale  (era deputato eletto nel PDL, poi accusato di falsa testimonianza nell’inchiesta Ruby Ter, accusa poi archiviata dal Gip per mancanza di prove certe ndr)  mi chiese di testimoniare in favore di Berlusconi. Nel 2010, il giorno del party con Ruby io non c’ero. Berlusconi mi aveva organizzato un volo privato da Milano a Roma per parlare del Darfur. Non andai però al party Bunga Bunga. E questo, secondo loro, avrebbe aiutato a dimostrare che il party era stato inventato da Ruby Rubacuori che, al contrario, affermava di aver partecipato ad una festa con me.

E…
Accettai. Aggiungendo però che se mi avessero chiamato a testimoniare su quella serata, allora avrei parlato anche degli altri party, quelli in cui, invece, ero presente. E allora sono stati loro a chiedermi di non presentarmi. Ma non posso direi di più…

Potrà quando Berlusconi uscirà dalla scena politica italiana?
(sorride). Ho una moglie. E un futuro…

Che idea si è fatto della situazione politica ed economica italiana?
Che c’è tanto mercato nero. Le tasse sono altissime ed è normale, non giusto, ma normale che tanta gente provi a guadagnare senza dichiarare. L’evasione mi sembra sia all’ordine del giorno.

C’è una responsabilità politica?
Generale. Di sicuro è frustrante per i cittadini, sia italiani che stranieri, non capire dove vadano a finire i propri soldi.

Difficile mettersi nei panni del “cattivo di turno”?
Il vero problema è che “i cattivi” non pensano mai di esserlo. Si danno sempre una giustificazione. Si auto-assolvono. E così si va avanti…

 

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