E’ finito agli arresti domiciliari per tentata concussione e turbativa d’asta Giovanni Serpelloni, capo capo del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dal 2008 al 2014, medico vicino a Carlo Giovanardi e noto per le sue posizione proibizioniste e intransigenti in fatto di stupefacenti. I fatti contestati riguardano il suo successivo incarico di direttore del Sert, il servizio tossicodipendenze, di Verona, per episodi accaduti tra il 2012 e il 2014. La Guardia di Finanza ha notificato il provvedimento a lui e ad altri due dirigenti dell’Ulss 20: Maurizio Gomma e Oliviero Bosco. Altre tre persone sono indagate per gli stessi reati. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Verona, riguardano l’appalto del software gestionale utilizzato in Sert (i servizi pubblici per le dipendenze) di tutta Italia.
Di Serpelloni e del caso del software contestato si era occupato nei mesi scorsi anche ilfattoquotidiano.it. Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero preteso illegittimamente dalla società assegnataria dell’assistenza e manutenzione del software prima una percentuale sulle somme incassate e successivamente, a nome dell’Ulss 20 ma all’insaputa della direzione generale, 100mila euro a titolo risarcitorio, minacciando la revoca dell’incarico. Nel corso delle indagini è emerso che la successiva gara sarebbe risultata essere stata turbata, e assegnata, con collusione e mezzi fraudolenti, a una società compiacente; i soci-amministratori risultano a loro volta indagati nel procedimento.
Al di là dei contenuti dell’indagine, spicca tra gli arrestati il nome di Serpelloni: laureato in medicina con specializzazione in Medicina Interna, oltre al Dipartimento antidroga della presidenza del Consiglio ha diretto il Centro di Medicina Preventiva dell’Azienda Ulss 20 di Verona e il Dipartimento delle Dipendenze della stessa Azienda. Dal 2003 al 2007 è stato direttore dell’Osservatorio Regionale sulle Dipendenze della Regione Veneto, per poi approdare a Roma alla guida del Dpa, chiamato dall’allora responsabile governativo della lotta alle dipendenze, Carlo Giovanardi.
Nel corso della sua permanenza alla guida del Dipartimento, il medico veneto è stato duramente contestato da molte associazioni che si occupano di dipendenze, che lo accusavano di un approccio ideologico e fortemente proibizionista alla questione droghe. Serpelloni ha realizzato progetti in ambito Aids, dipendenze da sostanze e sistemi informatici avanzati per il flusso dati in ambito sanitario per conto del Ministero della Salute, del Ministero del Welfare, del Dpa, della Commissione Europea e della Regione Veneto.