Dalla comunità emergono perplessità sulle cose concrete: gli eventi, i progetti, la pianificazione per il futuro, dalla cultura all'ambiente. Ci sono sì slanci di indignazione e messaggi di solidarietà per il primo cittadino, ma non mancano i punti interrogativi su cosa succederà domani
La promessa di andare avanti dal Municipio c’è stata fin da subito, ma è la terra sotto i piedi che potrebbe cominciare a mancare. Le sicurezze di quelli che di tutte le vicende di Federico Pizzarotti e il Movimento 5 stelle sono solo spettatori, ma anche elettori, vacillano di fronte al terremoto politico in cui è finita la giunta di Parma. Perciò quel “continueremo a governare fino a fine legislatura” dichiarato dal sindaco davanti ai media nazionali che chiedevano se intendesse fare un passo indietro in caso di un’eventuale espulsione dai Cinque stelle, in città non suona come la più assoluta delle garanzie. C’è molta solidarietà per quello che sta accadendo, ma c’è anche tanta incertezza. Il dito puntato arriva dalla politica.
Il gruppo Cinque stelle di opposizione, fuoriuscito dalla maggioranza proprio in polemica con le politiche del sindaco, chiede le dimissioni del primo cittadino, il Pd per bocca del capogruppo Nicola Dall’Olio denuncia la sua “mancata trasparenza tanto sbandierata”, e seguono in coro le altre forze politiche, mentre il M5s parmigiano è compatto intorno a lui: “Abbiamo piena fiducia – dice il capogruppo Marco Bosi – ci aspetta un anno importante”.
E’ dalla comunità invece che emergono le perplessità più grandi sulle cose concrete, quelle che più contano nella vita di una città: gli eventi, i progetti, la pianificazione per il futuro, dalla cultura all’ambiente. Ci sono sì gli slanci di indignazione e il sostegno espresso da centinaia di persone sotto i post del sindaco su Facebook, ma non mancano i punti interrogativi su cosa succederà domani. “Siamo di nuovo in scompiglio, che dobbiamo dire? E’ una città sfortunata”, si lascia andare qualcuno sotto i Portici del Grano. Il pensiero va al commissariamento subito nel 2011 dopo le dimissioni dell’ex sindaco Pietro Vignali a causa delle inchieste per corruzione e tangenti che travolsero la sua giunta.
Oggi la situazione è tutt’altra ovviamente e i Cinque stelle per molti hanno lavorato bene, ma tutti sanno che d’ora in avanti Pizzarotti dovrà proseguire il suo impegno senza un appoggio politico, come del resto ha fatto negli ultimi mesi. Il punto è che ora potrebbe diventare davvero ufficiale e alle nuove elezioni di maggio 2017 manca esattamente un anno: non tutti sono concordi nel pensare che con o senza il vessillo del Movimento 5 stelle sul Comune, ogni cosa sarà come prima. “Il mandato è fiduciario, Pizzarotti è stato eletto con il Movimento, così perderebbe la sua credibilità politica” commenta Stefano Cantoni di Confesercenti, che collabora con l’amministrazione anche nell’ambito del riconoscimento Unesco per la gastronomia.
“Abbiamo molti progetti in programma con il Comune e siamo un po’ preoccupati, per la città sarà un problema”. Certo molti eventi, come quelli culturali, sono già pianificati e non salteranno solo per un dissidio politico interno, ma “quando viene a mancare un punto di riferimento in politica non è mai positivo – aggiunge Andrea Rinaldi, presidente della Corale Verdi – E’ come quando si sbanda su una strada che è già quel che è. E in questo caso, ora siamo senza cinture di sicurezza”.
L’agenda istituzionale del sindaco continua come sempre con conferenze e iniziative, il calendario di ogni appuntamento è stato inviato alla stampa anche nella giornata nera della sospensione via blog di Beppe Grillo. Tutto insomma sembra procedere nella normalità, come nelle intenzioni manifestate dalla giunta. Per qualcuno però il mancato supporto dei Cinque stelle a Pizzarotti sembra minare la sicurezza ostentata dal sindaco. Il primo cittadino e i suoi hanno davanti davvero, come dicono, un ultimo anno di mandato fondamentale per lasciare un segno del loro governo, con atti importanti da varare, come il Piano strutturale comunale. Lo stanno presentando proprio in questi giorni.
“Ci sono idee buone, ma è un documento con scelte di pianificazione significative, richiede sostegno. Sarà difficile portarlo a casa in queste condizioni” spiega il presidente del Wwf Parma Rolando Cervi. Il sentore generale è anche che, al di là del divorzio con il Movimento, una parte della città dopo l’entusiasmo iniziale stia voltando le spalle al sindaco. Una possibile fuoriuscita dai Cinque stelle non potrebbe che peggiorare le cose lui. “Sicuramente – conclude Cervi – lo aspetta un anno di grande solitudine”.