“E’ la politica che ha sconfitto l’arte“: a parlare così è Klintsevitch Frantz, senatore russo che non accetta la vittoria dell’Ucraina all’Eurovision song contest. Oggetto della contestazione è il brano”1944” nel quale Jamala, 32enne ucraina, parla delle deportazioni dei tatari di Crimea, ordinate da Stalin. Un testo anti-russo, con una forte connotazione politica e storica, diventato oggetto di una contestazione su più fronti. Non è solo il senatore a scagliarsi contro la vittoria di “1944”: come riporta il Corriere della Sera, anche il presidente della Commissione Esteri del Senato russo, Konstantin Kosachev, non ha apprezzato la vittoria dell’Ucraina: “In realtà ha perso”, ha scritto nella sua pagina Facebook.
“1944” aveva suscitato molte polemiche anche prima dell’inizio del festival europeo e Mosca aveva cercato di bloccare la partecipazione della cantante ucraina. La giuria ha poi ammesso Jamala che ha finito per prevalere sull’artista russo, Sergey Lazarev, dato come super favorito all’alba della finale.