Gli agenti della Squadra mobile sono intervenuti quando, monitorando la stanza con telecamere nascoste, hanno visto l'uomo che si avvicinava alla giovane per baciarla. Ora l'uomo è in carcere con una accusa infamante per un insegnante: violenza sessuale aggravata dall’età della vittima e dall’aver abusato della sua autorità su di lei. Interrogato, ha spiegato di aver creduto che fosse consenziente
E’ stato arrestato a scuola, mentre baciava una studentessa in una stanza nel quale svolgeva attività didattica con gli studenti. Lui, professore, ha 40 anni. Lei ne ha 15. Gli agenti della Squadra mobile sono intervenuti quando, monitorando la stanza con telecamere nascoste, hanno visto l’uomo che si avvicinava alla giovane per baciarla. Ora l’uomo è in carcere con una accusa infamante per un insegnante: violenza sessuale aggravata dall’età della vittima e dall’aver abusato della sua autorità su di lei. Interrogato, ha spiegato di aver creduto che fosse consenziente.
L’indagine era iniziata un paio di settimane fa dopo alcune segnalazioni ricevute. Erano troppe le voci su quegli incontri didattici a tu per tu, in una stanza. Un locale non molto ampio, con sedie, personal computer e scrivania, che veniva usato dall’insegnante per colloqui, per dare indicazioni e svolgere attività didattica. Ma molti compagni di classe parlavano del fatto che le studentesse nella stanza si trattenevano più del necessario. Così le voci sono arrivate all’orecchio anche di alcuni genitori.
Coordinati dal sostituto procuratore Laura Brunelli gli investigatori della squadra mobile hanno iniziato allora a sondare i compagni, e soprattutto hanno deciso di mettere delle telecamere nella stanza. Ieri mattina, davanti ad immagini nette, hanno deciso di arrestare il docente, portato via in maniera discreta dall’istituto.
L’uomo, che è difeso dall’avvocato Francesco Roppo e non ha precedenti penali, è stato poi interrogato dal pubblico ministero. Dopo una prima fase di smarrimento per l’accaduto, ha ammesso il bacio. Ma avrebbe spiegato di essersene invaghito e di credere che la giovane fosse consenziente. Anche se al termine dell’interrogatorio con la pm avrebbe mostrato segni di aver capito che, difficilmente, si possa parlare un rapporto “consenziente” con una minorenne di 15 anni. L’uomo però avrebbe fermamente negato di aver avuto approcci nei confronti di altre ragazzine.
Adesso è proprio questo che la polizia dovrà cercare di capire: se l’episodio emerso ieri sia stato solo un fatto singolo e quindi la minorenne sia l’unica, presunta, vittima del docente tra le studentesse dell’istituto. Bisognerà insomma capire se le diverse segnalazioni raccolte nelle settimane scorse dai poliziotti della squadra mobile avessero un fondamento o al contrario, fossero solo voci corse nei corridoi.