Il segretario della Lega Nord a In Mezz'ora: "I sondaggi dicono che al ballottaggio andrà la Meloni con la candidata M5s. Se Giorgia non ci arrivasse io non voterei mai un candidato del Pd perché il problema dell’Italia è il chiacchierone Renzi". A livello nazionale il leader del Carroccio lancia un messaggio all'ex Cavaliere: "Io penso a una coalizione alternativa a Renzi senza gli errori del passato. E secondo me ci riusciamo, con un programma serio e concreto, a fare una lista unica anche con Berlusconi e Fi"
Boccia Pizzarotti, ma al ballottaggio per le comunali di Roma voterebbe Virginia Raggi. Di Berlusconi dice che ha perso smalto e a Parisi, candidato del centrodestra, manda a dire che dovrà tener conto della Lega. Matteo Salvini, ospite a In Mezz’ora, però guarda in prospettiva a livello nazionale: “Io penso a una coalizione alternativa a Renzi senza gli errori del passato. E secondo me ci riusciamo, con un programma serio e concreto, a fare una lista unica anche con Berlusconi e Fi”.
Roma – “Se ci fosse ballotaggio Raggi-Giachetti voterei Raggi”
Il segretario della Lega Nord ne ha per tutti. Dell’aspirante sindaco di Roma, Alfio Marchini, dice: “È come Marino che gli ultimi metri li faceva in bicicletta per fare il fenomeno. Io non mi vergognerei della ricchezza e per quello che ho guadagnato. Così mi sembra una presa in giro nei confronti dei romani. Se la Ferrari te la sei guadagnata ci vai in giro, e se non è qualcosa di cui ti vergogni. Se devo contestare qualcosa a Marchini non è l’auto ma la compagnia che si è scelto: Fini, Casini, Alemanno e Alfano a Roma li hanno già visti all’opera”. Marchini però non ci sta e replica immediatamente: “Caro Salvini non c’è nulla di cui vergognarsi, c’è solo la sensibilità di non ostentare. Puoi fare un viaggio in macchina beneficiando di un lusso legittimo, senza sbatterlo in faccia a chi oggi non arriva a fine mese. Felice, abbiamo due stili diversi“.
Salvini poi, come già avvenuto un paio di mesi fa, fa un assist al Movimento 5 stelle: “I sondaggi dicono che al ballottaggio andrà la Meloni con la Raggi. Se Giorgia non ci arrivasse io non voterei mai un candidato del Pd perché il problema dell’Italia è il chiacchierone Renzi, io un uomo del Pd non lo voto nemmeno sotto tortura per cui al ballottaggio Giachetti-Raggi voterei la Raggi“.
Milano – “Parisi dovrà tener conto della Lega”
“È una legge fatta male e discriminante e porrà diversissimi problemi economici oltre ad essere l’anticamera delle adozioni gay a cui fino a quando avrò voce dirò no” dice Salvini commentando le parole del candidato del centrodestra a Milano, Stefano Parisi, che si è detto favorevole a celebrare le unioni civili, Salvini spiega: “Se Parisi sarà sindaco farà le sue scelte, ma se molti milanesi voteranno la Lega, Parisi dovrà tener conto dei suggerimenti leghisti”.Il candidato del centrodestra però sulla questione sembra avere le idee chiare: “Non c’era dubbio. È il sindaco che comanda e a Milano, se sarò eletto, comanderò io e faremo quello che bisogna fare, cioè rispetteremo la legalità. Nessuna obiezione di coscienza. Assolutamente no non se ne parla. Non esiste per un sindaco l’obiezione di coscienza. Un sindaco deve rispondere ai cittadini e amministrare la città applicando le leggi. In questo caso si applicano le leggi”.
Tra i due comunque non ci sono frizioni. “Con Matteo è tutto a posto, lavora molto per Milano, lui fa il militante nei mercati, fa un gran lavoro di supporto alla mia candidatura, non ci sono problemi. Anche io sto facendo tanto, lui è un buon esempio di militanza, a tutti i livelli – ha detto dopo il candidato sindaco – anche quando si cresce e si diventa leader nazionali come lui è importante continuare sempre a mantenere i rapporti in mezzo alla gente ovviamente non solo durante la campagna elettorale ma anche dopo”.
“Esiste un partito dei giudici, magari domani contro Salvini”
Dalle elezioni ai magistrati: “Esiste un partito dei giudici che ieri era contro Berlusconi, oggi contro Renzi e magari domani sarà contro Salvini ecco perché io sono per la separazione delle carriere. Per fermare Renzi però non serve un partito dei giudici, bastano gli italiani”.