“I bambini che nascono nella Terra dei Fuochi? Lo scelgono loro, vanno a nascere in luoghi dove c’è una problematica e la scelgono perché, se così non fosse, l’umanità e la Terra sarebbero lasciate allo sbando. E’ il karma, ma ci si dà l’opportunità di rimediare”. Sono le parole shock di Eleonora Brigliadori, ex conduttrice ed ex attrice, intervenendo nella trasmissione “Lingue a sonagli”, su Radio Cusano Campus. Lo storico volto di Canale 5, già entrata nell’occhio del ciclone per un suo discusso post su Facebook a seguito della morte di Karina Huff, espone la sua teoria: “E’ proprio in virtù del fatto che nascono bambini dovunque, che questi bimbi portano in sé la volontà di rimediare poi ai guasti. Lo dimostra anche la nuova medicina germanica con studi di Hamer, che per me meriterebbe un premio Nobel per lo sforzo che ha fatto di spiegare i fenomeni patologici. Questi, infatti, risentono non solo delle cause esogene, ma soprattutto dalla percezione dell’uomo”. E aggiunge: “Certe vite sono opportunità di rimediare. Se osserviamo la questione sul piano delle tare del genoma e delle malattie genetiche, bisogna pensare che è solo l’io ad aver causato queste deviazioni del genoma ed è solo l’io che le può recuperare“. Poi spiega la sua contrarietà alla donazione del sangue: “Al sangue ambiscono i demoni per possederci. E’ più che una mia opinione, è proprio una conoscenza. L’uomo è in buona sostanza proprio nel sangue. Io ho fatto la donatrice da ragazza e so che, quando ti tolgono il sangue, che è anche un’azione misteriosofica, resti svuotata, perché una parte di te è andata chissà dove. Si dona il sangue per fare del bene? Bisogna capire cosa è il bene”. Brigliadori, che rivela di aver subito un T.S.O., si esprime anche sul grande scienziato Stephen Hawking, costretto da 30 anni all’immobilità per una malattia del motoneurone: “Da ragazza lo studiavo e poi me lo sono dovuto strappare dal cuore per sopravvivere perché il 90% delle sue illazioni sul futuro sono astrazioni dettate dal fatto che è un uomo malato. Un latino avrebbe detto ‘mens sana in corpore sano’ e invece diamo peso ad uomo che non riesce neanche a parlare. Siamo vittime di un’ipnosi collettiva in cui confondiamo le astrazioni con la sostanza vivente dell’uomo”