Ed anche quest’anno è arrivata la Settimana contro l’omofobia, che si terrà in tutta Italia per ricordare la storica data del 17 maggio 1990, quando l’Oms rimosse l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Per tale occasione, grazie all’attivista francese Louis-George Tin, dal 2004 si celebra l’International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia (Idahot), ricorrenza adottata e promossa dall’Unione Europea. In tutto il territorio nazionale sono previsti incontri, dibattiti, eventi culturali, momenti creativi che hanno l’obiettivo di ricordare che l’odio contro la gay community (dalle violenze alla negazione della vita familiare) non è un’opinione, ma un’aberrazione del pensiero.

E già da sabato 14 maggio, a Bologna, si sono registrate due importanti iniziative. I/ le giovani militanti del Cassero, la storica associazione cittadina, all’interno della campagna di comunicazione #iosono – che fino al 17 maggio prevede la pubblicazione di un selfie che riprende l’hashtag – hanno organizzato la manifestazione Piazza libera tutt*, in piazza Galvani, con banchetti informativi e photocorner, insieme alle associazioni del Comitato Pride della città. Sempre sotto lo sguardo delle due torri si è tenuto “Bu – Senza paura”, ricco contenitore di eventi organizzato dalla Compagnia Teatrale Fa’ Broadway di Ferrara, ideato degli attori Alessandro Liuzzi e Andrea Zantonello nel suggestivo spazio B-e20 a cui hanno partecipato esponenti del movimento Lgbt italiano e del mondo dello spettacolo, come Pino Strabioli, Eva Grimaldi, Tiziana Foschi e Daniele Falleri. Importante il momento del talk show d’apertura, moderato da Stefania Orlando, in cui si è dibattuto dell’importanza di prevenire i fenomeni di violenza nel tessuto sociale a cominciare dalla scuola.

Molte altre le iniziative in programma, dalle Alpi alle isole. A Torino – in reazione al caso dei due gay vessati dal loro intero condominio – Arcigay organizza per il 17 maggio il “Guerrilla Garden”, dall’idea dell’artista Paul Harfleet che nel 2005 ha iniziato a piantare fiori nei luoghi di Manchester dove lui e i suoi amici subivano attacchi omofobi. L’associazione torinese riproporrà questa pratica nella zona vicina al palazzo dove si sono consumate le violenze contro la coppia, in via Paravia 14, nel quartiere San Donato. Sempre al nord, Lush Padova ospiterà l’associazione Arcigay Tralaltro per condividere la nuova campagna nazionale contro l’omofobia. A seguire, si terrà un banchetto informativo (dalle 15.00 alle 18.00 in Piazzetta Garzeria), un flash mob (alle 16.00 di fronte Palazzo Moroni) e la serata sulla storia del movimento Lgbt (ore 21.00 in Corso Garibaldi, 41) che l’associazione ha organizzato per la giornata.

A Siena, come ogni anno, il Movimento Pansessuale organizzerà una intera settimana di eventi con il patrocinio delle amministrazioni locali. Quest’anno la settimana, caratterizzata dall’hashtag #sicuriallameta e collegata al Toscana Pride, che per la prima volta sarà a Firenze il 18 giugno, prevede tra i tanti eventi la realizzazione di uno spettacolo teatrale a cura del gruppo Pan Theatre e un convegno giuridico sulla  legge164/82, organizzato con l’Ordine degli avvocati di Siena e Rete Lenford. Anche Perugia sceglie il suo hashtag, #nohero, accompagnato dallo slogan “Non serve essere eroi, ma persone ordinariamente contro le discriminazioni” e proprio per il 17 maggio l’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica sarà in piazza della Repubblica, dalle 17.00, per sensibilizzare la cittadinanza sul tema delle discriminazioni. Lotta contro l’omofobia anche in Sicilia: a Catania il comitato locale di Arcigay propone un momento di convivialità, da condividere con tutta la comunità cittadina, con un after dinner in pieno centro storico, mentre a Siracusa l’associazione Stonewall GLBT propone il contest fotografico “Un selfie per dire #STOPOMOFOBIA!”.

Gli appuntamenti sono molti altri e dimostrano il grande impegno delle associazioni, sia quelle dei circuiti nazionali, sia quelle indipendenti, per rinsaldare il legame tra le varie parti della società, soprattutto di fronte a una narrazione politica che continua a proporre una rappresentazione escludente nei confronti delle minoranze (basta vedere come è proposto il fenomeno della migrazione da certi protagonisti della vita istituzionale nel nostro paese).

Faccio infine notare che, a distanza di pochi giorni dall’approvazione delle unioni civili, i movimenti antigay hanno fatto sentire la loro voce: dalla creazione del comitato referendario per l’abrograzione del ddl Cirinnà alle incursioni di Forza Nuova contro associazioni e iniziative per le persone Lgbt. Ricordare quindi l’errore storico e culturale che rappresenta il sentimento contro lesbiche, gay e trans non è più solo un’occasione di stare insieme, ma un preciso dovere morale di quei cittadini e di quelle cittadine che hanno a cuore la civiltà nel nostro paese. E detto questo, buona lotta. Sempre!

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