La campagna della trasmissione satirica di Canale 5 contro le modalità "discutibili" con cui l'Agenzia delle Entrate conduce gli accertamenti su case e terreni dei contribuenti va avanti da qualche settimana e adesso finisce a carte bollate. A far scattare la querela della direttrice Orlandi contro il tg satirico, il vademecum anti ispettori mandato in onda da Striscia. Che attacca: "Dovrebbero ringraziarci, hanno accolto i nostri rilievi"
L’Agenzia delle Entrate contro Striscia la Notizia, Rossella Orlandi (direttrice dell’Agenzia) contro Antonio Ricci. La campagna della trasmissione satirica di Canale 5 contro le modalità “discutibili” con cui l’Agenzia delle Entrate conduce gli accertamenti su case e terreni dei contribuenti va avanti da qualche settimana e adesso finisce a carte bollate. La Orlandi, infatti, ha comunicato in audizione davanti alla Commissione Finanze di aver querelato Striscia: diffamazione e istigazione e delinquere le sue accuse alla trasmissione, che avrebbe “attaccato un’istituzione creando rischi di violenza. Ricordo bene quando una collega a Torino fu assalita con una scimitarra”, ha detto. Spiegando: “Non siamo mai stati interpellati né ci hanno mai chiesto di poter verificare la correttezza delle affermazioni riportate nei vari servizi”.
Da marzo fino a qualche giorno fa, “subissati dalle segnalazioni di contribuenti disperati” – affermano dalla trasmissione – una lunga serie di servizi ha dato voce alle “vittime” degli accertamenti fiscali condotti dall’Agenzia delle Entrate. In sovrimpressione, il tg satirico ha anche dato conto dei suggerimenti che i telespettatori avrebbero dato per superare tutto l’aggravio di burocrazia a cui li costringerebbe l’Agenzia per colpa di suoi stessi errori di valutazione. Una sorta di vademecum anti ispettori: “Denunciare il funzionario per estorsione”, “obbligare il funzionario ad acquistare l’immobile al prezzo della valutazione fatta da lui”, o ancora “darsi fuoco per far conoscere l’ingiustizia subita”. Che avrebbe suggerito invece, secondo la Orlandi, delle vere e proprie azioni di rivalsa. E non tutte legittime: fra le alternative “proposte” da Striscia, infatti, la direttrice dell’Agenzia delle Entrate cita anche “trovare l’indirizzo del funzionario che ha firmato e bruciargli la casa”.
Nella puntata di giovedì 12 maggio, Ficarra e Picone hanno replicato alle accuse della Orlandi accusando a loro volta l’Agenzia delle Entrate di portare avanti contro il tg satirico una “vessatoria campagna di bugie e minacce”: “La dottoressa Orlandi vuol far credere che abbiamo aizzato i cittadini contro i funzionari dell’Agenzia e che ‘solo per difendere i suoi dipendenti’ lei avrebbe deciso di farci causa per diffamazione e istigazione a delinquere. È vero il contrario. Ci siamo limitati a mostrare, stigmatizzandoli ogni volta, dieci sfoghi arrivati dai nostri segnalatori, che danno la misura di un’esasperazione sempre più diffusa. Soltanto la disperazione può spingere un contribuente a proporre quelle cose”. Gli episodi citati dalla Orlandi, cioè le aggressioni dei contribuenti ai danni del personale dell’Agenzia, “sono anteriori di anni ai nostri servizi sul fisco”, replicano da Striscia la notizia. Che ammette: “Abbiamo solo dato voce a un malessere che c’era da tempo”.
Quindi il contrattacco. Come spiegato nei servizi mandati in onda nelle ultime settimane, Striscia sostiene che i controlli vengono effettuati sulla base di parametri virtuali calcolati su immobili o terreni analoghi. Senza alcun sopralluogo sul posto, nel fare l’accertamento, a dirimere ogni dubbio. Con una circolare del 28 aprile, fanno sapere dalla trasmissione Mediaset, l’Agenzia delle Entrate ha – nonostante le accuse e la querela alla trasmissione – di fatto accolto i rilievi del tg di Ricci, “invitando i funzionari a recarsi sul posto e documentare la pratica con fotografie”. Per poi, pochi giorni dopo, procedere per le vie legali. “Dovrebbe ringraziarci e invece ci denuncia”, chiosa il Gabibbo.