L'istituto di statistica ha rilevato che su base mensile l'interscambio con tutti i principali mercati di sbocco si è ridotto. In controtendenza solo le esportazioni di mezzi di trasporto
Esportazioni e importazioni dell’Italia continuano a calare. Secondo gli ultimi dati Istat, a marzo l’export è calato dell’1,5% e l’import del 2,4% sul mese precedente. Il surplus commerciale è di 5,4 miliardi contro i 3,8 di marzo 2015. La diminuzione congiunturale dell’export coinvolge entrambe le principali aree di sbocco, con un decremento più accentuato verso i mercati Ue: -2,5%. Tutti i principali raggruppamenti di beni sono in flessione, a eccezione dei prodotti energetici (+16,4%) e dei beni strumentali (+1,9%). I nuovi dati confermano quanto emerso dalle stime preliminari sull’andamento del pil nel primo trimestre: la modesta crescita della Penisola è dovuta ai seppur deboli consumi interni, mentre la componente estera incide negativamente.
La flessione dell’export su base tendenziale, cioè rispetto a marzo 2015, è da ascrivere esclusivamente all’area extra Ue (-5,2%). La diminuzione più ampia si rileva per paesi Mercosur (-28,2%) e paesi Opec (-21,6%). Sono invece in espansione le vendite verso il Belgio (+16,9%), gli Stati Uniti (+11,2%), la Repubblica ceca (+8,1%), il Giappone (+7,9%) e la Francia (+5,7%). Le vendite di prodotti petroliferi raffinati (-24,7%), sono in forte calo, mentre le esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+17,9%) contrastano la diminuzione tendenziale dell’export.
Riguardo all’import, a marzo la diminuzione tendenziale (-5,9%) è determinata quasi esclusivamente dall’area extra Ue (-11,0%) e dagli acquisti di prodotti energetici (-32,5%), di prodotti intermedi (-6,5%) e di beni di consumo durevoli (-6,3%). Gli acquisti da Russia (-18,1%) e Cina (-15,1%) e l’import di petrolio greggio (-38,9%) e di prodotti petroliferi raffinati (-33,7%) registrano una forte diminuzione tendenziale.
Nel primo trimestre dell’anno il saldo raggiunge 9,3 miliardi (15,2 miliardi al netto dei prodotti energetici). Si rileva un calo tendenziale dei flussi in valore (-0,4% per l’export e -2,4% per l’import) ma non in volume (+0,2% per l’export e +3,5% per l’import). Nei primi due mesi del 2016 la quota delle esportazioni italiane rispetto a quelle dell’area euro è rimasta invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il lieve aumento dell’export italiano rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,1%) è risultato inferiore a quello dell’insieme dell’area euro, che ha fatto segnare un +0,5%.