“Non siamo una lista di testimonianza della sinistra, la nostra non è un’avventura elettorale. Rappresentiamo un pezzo di città ignorato dai programmi degli altri candidati, possiamo arrivare al ballottaggio”. Così Stefano Fassina (deputato di Sinistra italiana) festeggia la sentenza del Consiglio di Stato che ha riammesso la sua lista, “Sinistra per Roma Fassina Sindaco”, alla corsa per il Campidoglio. Giovedì si attende l’esito anche per le liste civiche. “E’ una sentenza che farà giurisprudenza”, dice Fassina in conferenza stampa e aggiunge: “La sostanza è più importante della forma, il diritto della partecipazione è dirimente. Questa disavventura c’ha rafforzato, oggi torniamo in campo più determinati di prima. Giachetti – prosegue – vuole una città subalterna ai poteri forti e la Raggi parla di legalità ma non accenna alla giustizia sociale. I nostri voti sarebbero andati a incrementare il bacino dell’astensionismo: c’è una domanda di sinistra superiore alle mie aspettative”. Poi, alla domanda su un possibile sabotaggio della sua lista da parte di chi dentro Sel vorrebbe un’alleanza con il Pd risponde: “Il nostro è stato un errore formale, involontario, il responsabile unico di ciò che è successo sono io”
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