Si scrive Watson, si legge Winston. Cosi’ alla fine Carrai, con incarico ufficiale o senza, si occuperà di big data che in gergo dei servizi vuol dire ficcare il naso nei dati dei cittadini. E qui il pensiero corre a Watson, la piattaforma tecnologica dell’Ibm che utilizza tecniche di elaborazione del linguaggio e sistemi di apprendimento per trovare e rivelare informazioni e relazioni estraendole da vaste quantità di dati non strutturati. Dai big data. Un gigaficcanaso digitale.
La battuta che circola è che più che Watson dovrebbe essere chiamato Winston (Winston Smith, per ricordare 1984). Watson è infatti l’oggetto dell’accordo riservato tra governo italiano ed Ibm, di cui si sa solo che impegna Ibm per 150 milioni ma il testo dell’accordo non e’ pubblico e quindi non si sa per farci cosa, ne’ quali altri costi siano compresi. Altro che Foia. Sarà tutto trasparente per Carrai ?