“Beppe Grillo rischia di compromettere le opportunità del Movimento 5 stelle”. E’ questo il titolo di un’editoriale pubblicato dal Financial Times dopo la battuta del comico sul neo sindaco di Londra Sadiq Khan. Il weekend scorso infatti il fondatore M5s, in occasione del suo spettacolo davanti alla platea di Padova, ha parlato della vittoria del primo cittadino originario del Pakistan e ha detto: “Voglio poi vedere quando si fa saltare in aria a Westminster”. La battuta ha creato numerose polemiche in Gran Bretagna, ma anche in Italia e non è passata inosservata sulla stampa straniera.
“Viene da farsi due domande”, scrive Tony Barber sul quotidiano inglese, “la prima è se Grillo stia perdendo il suo istinto per ciò che è divertente e ciò che è pazzo. La risposta è sì. Ha 67 anni e sembra un uomo stanco della vita pubblica e sempre più scollegato dal mondo“. E poi continua: “La seconda è se le frasi di Grillo comprometteranno le chance del suo partito nelle elezioni amministrative del prossimo mese e in quelle nazionali che probabilmente saranno nel 2017. La risposta è che si vedrà. Ma Grillo ha difficilmente aiutato gli sforzi degli attivisti più giovani di fare del Movimento 5 stelle un partito più maturo, riflessivo ed elettoralmente credibile”.
Secondo il Financial Times la battuta del comico ce la si sarebbe potuta aspettare dalla Lega Nord o “da ignoranti di altri partiti”, ma non dal Movimento 5 stelle che non è conosciuto per espressioni razziste. Barber scrive che la battuta di Padova non può essere ignorata perché “il M5s è il secondo partito più popolare in Italia con il 28% dei consensi” e “c’è un’opportunità politica per il Movimento 5 stelle” nei prossimi mesi.
Ma non solo il Financial Times ha stigmatizzato la battuta del comico. Il Guardian ad esempio ha sottolineato come questa volta il leader del Movimento 5 stelle abbia esagerato, “nonostante la politica italiana ci abbia abituati a commenti xenofobi e misogini”. Il Daily Telegraph invece, ha dedicato ampio spazio alle critiche a Grillo e ha scritto che quella che Grillo voleva far passare come una battuta ha provoca invece “un oltraggio”.