“Sono disposto a tendere per la terza e ultima volta la mano, in nome di tutti i consiglieri e attivisti che si fanno il mazzo. Al Movimento serve uno scatto di maturità”. Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, sospeso dal M5s nei giorni scorsi perché accusato di aver tenuto nascosto per quasi 3 mesi l’avviso di garanzia per abuso d’ufficio, su Facebook si è rivolto direttamente ai vertici del Movimento nella speranza che la sua espulsione possa essere rivalutata. Il riferimento è all’editoriale di oggi del direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, in cui si immagina, raccontando di un ipotetico sogno, che ci possa essere una “conciliazione tra le parti” e che sia stilato “un regolamento” su come il M5s debba comportarsi in caso di avvisi di garanzia.
“Tendo la mano”, scrive Pizzarotti sui social network, “per ristabilire una volta per tutte un principio di equità, un bisogno essenziale di riscrivere assieme regole, organizzazione e modus operandi, perché è evidente che non possiamo andare avanti con norme ad personam o vivendo alla giornata”. Ma scrivere le regole, aggiunge Pizzarotti, “bisogna farlo discutendo tutti insieme, sindaci, consiglieri, parlamentari, come propongo da anni (meetup nazionale) e come dovrebbe fare un movimento maturo, responsabile e che si dice pronto a governare”.
Il primo cittadino di Parma, in questi giorni in viaggio istituzionale a Corfù, scrive di aver già teso due volte la mano ai vertici del Movimento: “La prima, rispondendo all’anonimo staff chiedendo di palesarsi, poi delucidazioni su un regolamento che non esiste, infine ribadendo di essere pronto a parlare con il responsabile dei Comuni. La risposta fredda è stata la sospensione. La seconda, proponendo un chiarimento assieme a tutti i parlamentari in un’assemblea in streaming, come dovrebbe fare un movimento politico maturo, responsabile e che si dice pronto a governare. La risposta è stata ‘Non se ne fa nulla’”.
Pizzarotti poi conclude dicendo che si auspica il confronto proprio perché il Movimento sta crescendo e avrà sempre più un ruolo centrale nella politica nazionale. “Sta nascendo una nuova classe dirigente nel Paese. Non si tratta più soltanto di noi, ragazzi che la sera si chiudevano tra quattro mura sognando di cambiare l’Italia. Adesso si tratta del Paese. Siamo diventati istituzioni e dobbiamo comportarci da istituzioni”. E chiude: “Sia chiaro che a questa martoriata Italia serve l’energia innovativa del Movimento 5 Stelle, ma al Movimento 5 Stelle serve uno scatto di maturità“.