Il 61enne si trova ai domiciliari, è indagato in concorso con altre quattro persone. E' accusato di aver distratto oltre 11 milioni di euro dal patrimonio di due società a lui riconducibili ed averne provocato il fallimento.
Bancarotta fraudolenta. Con questa accusa l’imprenditore edile romano Angelo Proietti – noto per la ristrutturazione della casa dell’ex ministro Giulio Tremonti e affittata dall’ex parlamentare Marco Milanese – è stato arrestato e si trova adesso agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il gip di Roma al termine di un’inchiesta condotta dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza. Secondo l’accusa, le somme che sono state distratte ammontano a oltre 11 milioni di euro. Sequestrati anche conti che Proietti, 61 anni, aveva presso lo Ior, accertati grazie a una rogatoria col Vaticano, dove Proietti aveva appalti con diversi enti.
Proietti è indagato, in concorso con altre quattro persone, per il reato di bancarotta fraudolenta aggravata per aver distratto “ingenti somme di denaro” – quantificate appunto in oltre 11 milioni – dal patrimonio di due società a lui riconducibili ed averne provocato il fallimento.
Il provvedimento, emesso dal gip Cinzia Parasporo, giunge al termine di una indagine dei finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria che ha interessato, in prima battuta, la Edil Ars srl, società con sede a Roma, amministrata da Proietti ed attiva nel settore delle costruzioni di edifici, ma anche della conservazione e restauro di opere d’arte.
Fu proprio la Edil Ars a ristrutturare l’appartamento, situato nel cuore di Roma, che l’ex deputato del Pdl Marco Milanese prese in affitto nel 2010 dal Pio Sodalizio dei Piceni, mettendolo a disposizione di Tremonti. I finanzieri hanno ricostruito le vicende societarie della Edil Ars, che è risultata titolare di appalti con diverse istituzioni ed Enti del Vaticano (Apsa, Lumsa, Ospedale Bambino Gesù), con ministeri (delle Infrastrutture e dei Trasporti, dei Beni Culturali) ed anche con la Sogei Spa.
Al termine è stato accertato che la società, dal 2007 al 2012 aveva accumulato molti debiti tributari e che nel maggio del 2013 era stata incorporata nella Emiroma srl, sempre amministrata da Proietti. Solo pochi giorni prima di questa fusione, tuttavia, la Edil Ars aveva ceduto il principale ramo d’azienda alla A.P. Costruzioni Generali Srl (ugualmente riconducibile a Proietti) con una operazione, affermano i finanzieri, “gravemente squilibrata”.
Nel 2015 e nel marzo scorso il tribunale di Roma ha dichiarato il fallimento prima della Emiroma e poi della Ap Costruzioni, ma le indagini della Gdf – condotte soprattutto con intercettazioni e attraverso l’esame della documentazione bancaria relativa ai conti delle società – hanno accertato l’intento fraudolento di una serie di operazioni che sarebbero state poste in essere da Proietti quale dominus di tutte le aziende e che avrebbero portato alla bancarotta.
Per la vicenda dell’appartamento ristrutturato, l’ex ministro Tremonti, imputato per finanziamento illecito di un deputato, il 10 aprile 2014, patteggiò la pena. Il giudice monocratico lo condannò a quattro mesi di reclusione, tramutati in una pena pecuniaria di 30mila euro, nonché a una multa di 10mila euro. La ristruttuazione, costata 60mila euro, era stata fatta dall’imprenditore Proietti.