L'annuncio è stato dato in diretta da Radio Radicale. Il 20 maggio cerimonia alla Camera. Venerdì nella sede del partito in via Torre Argentina. Il capo dello Stato: "Ha combattuto battaglie di grande importanza". Renzi: "Omaggio a questo leone della libertà"
È morto Marco Pannella, che aveva compiuto da poco 86 anni. L’annuncio è stato dato in diretta da Radio Radicale. L’anziano leader radicale stava lottando da tempo con due tumori. Negli ultimi giorni le sue funzioni vitali – hanno spiegato fonti mediche – sono peggiorate al punto che è stato ritenuto opportuno un trasferimento in una clinica romana più attrezzata dove “non sono previste visite”. Domani, 20 maggio, alle 15, si terrà una “cerimonia” alla Camera, secondo quanto spiegato da Rita Bernardini. Venerdì invece si terrà una cerimonia al partito in via Torre Argentina e sabato un ulteriore saluto verrà fatto “nella piazza delle tante battaglie”, a Piazza Navona.
Da marzo, quando si sono intensificate notizie su un aggravamento delle condizioni fisiche di Pannella si sono moltiplicati gli allarmi ma anche le testimonianze di affetto nei suoi confronti. Papa Francesco gli aveva inviato il suo libro Dio è misericordia in regalo da per l’ottantaseiesimo compleanno del capo carismatico radicale festeggiato lo scorso 2 maggio in casa con amici e militanti. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva telefonato, così come i presidenti di Camera e Senato. Ma tutti i leader di partito avevano voluto inviare un messaggio o sentire il “protagonista di tante battaglie politiche”.
LE REAZIONI DELLA POLITICA – DA MATTARELLA A RENZI FINO A EMMA BONINO
Centinaia le reazioni del mondo politico, culturale e civile per la morte del leader dei radicali. “La morte di Marco Pannella mi addolora profondamente. Protagonista della politica italiana, senza mai essere legato al potere – dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha combattuto battaglie di grande importanza, particolarmente nel campo dei diritti. Ha rappresentato con passione tanti cittadini, riuscendo non di rado a trasformare una condizione di minoranza nell’avvio di processi di cambiamento. Pannella è stato un leader politico controcorrente, un interlocutore scomodo anche per chi ha condiviso il suo impegno. Il riconoscimento che oggi gli viene tributato anche da quanti non erano d’accordo con le sue idee, testimonia che, per molti aspetti, è stato coscienza critica del nostro Paese, sulla base di una fedeltà ai principi di libertà e di democrazia”.
“Un grande leader politico, il leader radicale che ha segnato la storia di questo paese con battaglie talvolta controverse ma sempre coraggiose e a viso aperto. Rendo omaggio a nome mio e del governo alla storia di questo combattente e leone della libertà” dice il premier Matteo Renzi. Anche i vertici del Partito democratico hanno espresso il loro cordoglio con una nota ufficiale: “Tutto il Pd saluta un grande leader politico, ma prima ancora un uomo che per anni si è battuto per i diritti dedicando la sua vita a questo continuo impegno. Di lui ricordiamo con riconoscenza la passione, la forza, e la coerenza che hanno contribuito a cambiare il nostro Paese” hanno scritto Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani, vicesegretari del Pd.
Per il presidente del Senato Pietro Grasso, “Marco Pannella ha affrontato la malattia con la stessa fierezza con la quale, per decenni, si è battuto per le cause in cui credeva. Dobbiamo moltissimo a quest’uomo forte e appassionato che, come accade raramente, è stato sempre stimato anche dai suoi avversari. Con lui – ha aggiunto il presidente di Palazzo Madama – se ne va un protagonista assoluto della storia repubblicana e delle battaglie per i diritti civili. Addio Marco”. “Onore a un combattente, Marco Pannella. Alcune sue battaglie non le ho condivise, altre sì, ma almeno lui ci ha sempre messo la faccia. Una preghiera” è invece il pensiero del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. “Mancherà a tutti penso persino ai suoi avversari Marco Pannella, molto amato ma poco riconosciuto nei suoi meriti in questo paese che tanto gli deve” ha detto Emma Bonino intervenendo in diretta a Radio Radicale. “Credo che ora molti dovrebbero riflettere – ha aggiunto – ora che non è più in vita, sui suoi meriti e la sua presenza nella storia di questo Paese”.
LA SOCIETA’ CIVILE E IL RAMMARICO PER LA MANCATA NOMINA A SENATORE A VITA
Gay, Esperantisti, Antigone: le associazione e il libero popolo radicale hanno espresso il loro dolore nella più classica delle manifestazione radicali e cioè la diretta “senza rete” ai microfoni della radio. Dolore, cordoglio, condoglianze. Tra le molte dichiarazioni c’è un filo comune: il rimpianto per la mancata nomina di Pannella a senatore a vita. Mario: “Oggi dovrebbero vergognarsi coloro che hanno impedito quella carica”. Francesco: “tanti che oggi parlano sono proprio coloro che hanno scosso la testa quando si è detto di Pannella senatore a vita”.