Sono quattro geni a decidere di che forma sarà il nostro naso. GLI3, DCHS2 e PAX1 controllano la crescita della cartilagine, mentre RUNX2 è coinvolto nello sviluppo delle ossa. La loro individuazione non è solo una curiosità (perché da un lato aiuta a capire come la faccia umana è stata modellata nel tempo), ma potrà essere d’aiuto alla polizia scientifica a ricostruire una faccia, a partire dall’analisi del Dna. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, si deve gruppo guidato da Andrés Ruiz-Linares, dell’University College London (Ucl).
Analizzando il corredo genetico di oltre 6.000 persone che vivono in America Latina (Brasile, Colombia, Cile, Messico e Perù), i ricercatori hanno identificato i quattro fondamentali. Tre di questi geni, GLI3, DCHS2 e RUNX2, sono i più recenti: si sono evoluti nell’uomo moderno e non erano presenti negli uomini arcaici come i Neanderthal e i Denisoviani. “Scoprire il ruolo svolto da ogni gene ci aiuta a ricostruire il percorso evolutivo dell’uomo, dai Neanderthal agli esseri umani moderni – spiega il primo autore Kaustubh Adhikari – ci aiuta a comprendere come i geni influenzano il nostro aspetto e questo è importante nelle applicazioni forensi”.
Secondo Ruiz-Linares, identificare i geni coinvolti nella forma del naso fornisce nuovi strumenti per esaminare come, nel complesso, l’evoluzione ha modellato la faccia. Inoltre, ha aggiunto, “ci può aiutare a capire che cosa non funziona nelle malattie genetiche che causano anomalie facciali”.