ll candidato di estrema destra, favorito dopo il trionfo al primo turno, secondo le proiezioni è in parità con lo sfidante ecologista al 50%. Ma i dati reali lo danno in vantaggio di 144 mila voti (51,9%). Per il vincitore si dovrà aspettare oggi, con lo scrutinio del restante 14% di elettori. La partita guardata con attenzione dall'Italia per la questione immigrazione-confini oggetto di polemiche e accuse tra i due Paesi
E’ testa a testa tra Norbert Hofer (foto), candidato dell’estrema destra, e Alexander Van der Bellen, ecologista, secondo gli exit poll sul voto in Austria. Nel ballottaggio per le presidenziali il verde è dato in leggero vantaggio sull’ultranazionalista Hofer. Una forchetta talmente stretta da lasciare ancora molta incertezza sull’esito della consultazione elettorale. “Per i risultati dovremo aspettare domani”, ha detto ieri Hofer dopo il trionfo al primo turno, e in perfetta parità con lo sfidante ecologista. Il testa a testa nel voto per le presidenziali austriache secondo le proiezioni a chiusura delle urne è serratissimo, al 50%. Decisivi nella volata finale tra i due candidati saranno i voti per corrispondenza che rappresentano il 14% degli elettori. L’exit poll degli 800.000 voti esteri, che saranno scrutinati solo oggi, danno il verde in testa nel computo finale di circa 3.000 voti. Secondo i dati reali, Hofer sarebbe in vantaggio con il 51,9% (1.937.863 voti) contro il 48,1% di Van der Bellen che avrebbe ottenuto 1.793.857 voti a favore. Lo scarto sul filo è di 144 mila voti.
L’esito del voto è guardato con attenzione al di quà delle Alpi, sopratutto dall’Italia. In attesa di capire se trionferà il populismo anti-immigrati o se gli elettori si coalizzeranno per fermare la sua avanzata, si è tornati a guardare con preoccupazione al confine di Stato. Il governatore del Tirolo austriaco ha accusato senza mezzi termini l’Italia di non controllere il flusso di migranti attraverso il passo alpino. La risposta da parte italiana non si è fatta attendere ed è arrivata con Domenico Manzione, sottosegretario all’Interno con la delega all’Immigrazione: “Abbiamo grande rispetto per le campagne elettorali degli altri Paesi, ma abbiamo soprattutto grande rispetto per la verità”.