Dalla nuova di fumo bianco del motore di Valentino Rossi sbuca la doppietta dei Fratelli di Spagna nel Gran Premio d’Italia. Vince Jorge Lorenzo, secondo Marc Marquez con il Dottore al palo, tradito dalla moto a metà gara. Il campione di Tavullia chiude in anticipo il gp dell’anno, sul suo circuito, mentre battagliava per il primo posto con il compagno di squadra, abilissimo a prendersi la testa grazie a una partenza fulminante. E ancor più bravo a difendersi dagli attacchi di Marquez negli infuocati giri finali, quando il pilota di Cervera ha provato più volte a insidiare il connazionale sorpassandolo due volte ma cedendo per 19 millesimi sul rettilineo finale.

E’ un capolavoro quello di Lorenzo, ora in allungo nella classifica del motomondiale con Rossi staccato di 37 punti. È stata battaglia vera anche il terzo posto, dove alla fine ha vinto la “legge della Ducati”: la velocità della Desmosedici ha portato Andrea Iannone sul podio grazie al sorpasso su Dani Pedrosa durante il penultimo passaggio sul rettilineo dopo un testa a testa dal quale si è tirato fuori Andrea Dovizioso a causa di un errore a tre giri dalla fine. Finalmente un gran premio vero, combattuto, alla sesta tappa stagionale dopo cinque gare piuttosto monotone.

E per la prima volta non vince il pilota partito dalla pole position. Il merito è di Lorenzo, scattato in quinta posizione e capace di portarsi subito in testa con uno scatto imperiale. Valentino si subito in scia, mentre il resto della prima fila (Vinales e Iannone) scivola nelle retrovie e risalgono Aleix Espargaro, Marquez e Pedrosa. El Cabroncito fa fuori il connazionale e prova a chiudere il gap con la coppia di Yamaha, in testa ma non su ritmi forsennati. Tanto che anche Dovizioso rinviene grazie a diversi giri sotto l’1’48”, un muro che è il primo ad abbattere. Rossi ha voglia di riprendere il comando ma Lorenzo è perfetto nel chiudergli ogni spazio, sia in fondo al rettilineo che negli altri (pochi) punti di sorpasso del Mugello.

La gara cambia all’improvviso quando si rompe il motore del Dottore, impedendogli di scatenare l’inferno nel testa a testa contro il rivale, con il quale si è punzecchiato dopo le qualifiche. A quel punto il maiorchino potrebbe andare il fuga ma, come confermerà dopo la vittoria, “il passo non era eccezionale”. Così Marquez si è riportato sotto dando il là a due spettacolari giri finali con quattro sorpassi e la mezza moto di vantaggio del campione mondiale davanti alla bandiera a scacchi. Non è soddisfatto Iannone, nonostante il podio: brutta la partenza, “dove ho avuto problemi al cambio”, e terzo posto che va stretto alle Ducati, che hanno completato la giornata con la quinta piazza di Dovizioso e l’ottava di Danilo Petrucci.

La festa è però iberica. Di Lorenzo, soprattutto, accolto alla premiazione da un gran mix di fischi e applausi del pubblico italiano. Per il campione del mondo si tratta del 140esimo podio in carriera, un numero che gli permette di superare Angel Nieto. E per il settimo anno consecutivo al Mugello risuonano le note dell’inno spagnolo. L’ultima vittoria italiana è targata 2008, quando trionfò Valentino Rossi. Sembrava essere la stagione giusta per interrompere il dominio giallorosso. Poi è saltato il motore – la Yamaha dovrà indagare, perché anche quello di Lorenzo si era fermato, nel warm up – e i sogni si sono dissolti in una nuvola di fumo.

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