Nessun appoggio al Pd se Roberto Giachetti dovesse arrivare al ballottaggio per la poltrona di sindaco di Roma. “Le distanze programmatiche con il Pd sono enormi. Giachetti – dice Stefano Fassina candidato di Sinistra italiana al Campidoglio – propone di tornare alla Roma degli anni ’90 e 2000. Quella Roma che ha costruito periferie insostenibili ed ha contribuito ad aumentare le diseguaglianze. Non ci sono le condizioni per una convergenza programmatica”.
“Nessuno dei candidati in campo, né Giachetti né altri, mette al centro del proprio programma le drammatiche condizioni sociali di Roma. Quindi – dice l’ex vice ministro durante La telefonata su Canale 5 – non ci sentiamo sostituiti o sostituibili da nessuno dei candidati. Noi siamo in campo per dare un governo di radicale discontinuità a Roma. Questo è il nostro obiettivo. È l’unico obiettivo che abbiamo”. Fassina, dato negli ultimi sondaggi elettorali al 7%, pensa anzi di poter arrivare a un eventuale secondo turno per le amministrative. “Noi puntiamo ad andare al ballottaggio. I sondaggi non sondano quella metà di Roma che non è andata a votare e che non ha ancora deciso. Credo che fotografano una parzialità”.
Fassina poi commenta anche le ultime dichiarazioni del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, sul referendum costituzionale. “Penso sia un’affermazione molto grave, molto preoccupante. Conferma la cultura dell’intolleranza verso il dissenso che il governo Renzi manifesta ogni giorno. È inaccettabile che il ministro Boschi si arroghi il diritto di dare patenti di autenticità ai partigiani. Spero si scusi oggi stesso per un’affermazione davvero grave. Anzi chiedo al ministro Boschi di scusarsi con tutti i partigiani che ha offeso ieri. La Costituzione dovrebbe unire gli italiani mentre Renzi e Boschi ne vogliono fare un plebiscito su loro stessi, quindi vogliono dividere. Il governo – aggiunge Fassina – dovrebbe promuovere l’unità e non la divisione. Ancora una volta un atteggiamento inaccettabile”.