L'amministratore delegato Buberl ha spiegato che la compagnia francese vende molte polizze sanitarie e le malattie croniche pesano molto sui suoi bilanci. Quindi "non ha senso continuare" a finanziare l'industrai di sigari e sigarette. In vendita 1,8 miliardi di attività
“Il costo umano del tabacco è tragico, il suo costo economico è enorme”. Così Thomas Buberl, da marzo amministratore delegato del gruppo assicurativo Axa, ha annunciato l’addio agli investimenti nell’industria di sigari e sigarette. Tutte le attività detenute in quel settore, per un totale di 1,8 miliardi di euro, saranno vendute. Axa ha precisato di volersi disfare per prima di cosa di 200 milioni di euro di azioni di società del settore. Il gruppo ha poi in programma di bloccare tutti i nuovi investimenti in bond dell’industria del tabacco e di liberarsi di quelli che ha in portafoglio.
La compagnia assicurativa ha fatto notare che il fumo uccide sei milioni di persone all’anno e che il dato è destinato a salire a otto milioni entro il 2030, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Buberl ha poi ricordato che la compagnia francese vende molte polizze sanitarie e che le malattie croniche le costano molto. Di conseguenza “non ha senso per noi continuare a puntare in questo settore”, ha detto. Piuttosto, “abbiamo bisogno di investire di più nella prevenzione al fine di scongiurare le malattie croniche”.