Camerino di Daniel Oren al teatro Verdi di Salerno. Il maestro sprofonda nella poltrona, è esausto ma felice. Si respirano ancora nell’aria le ultime note della Madame Butterfly. L’ istrionico direttore d’orchestra, di padre musulmano e madre israeliana, è un esempio vivente di “ponte” fra due culture. Adesso si è dato una missione: avvicinare quelli che ascoltano solo Madonna e Michael Jackson alla grande musica. Così l’8 e l’11 luglio dirigerà il Nabucco alla Reggia di Caserta sullo sfondo di fontane, cascate e giardini da sogno. E promette una “bomba d’emozioni”. Per questo esperimento nella reggia vanvitelliana ha voluto prezzi popolari. Intanto si sottrae anche il palazzo reale borbonico, secondo solo a Versailles per dimensioni e grandeur, all’incivile stato di abbandono degli ultimi anni (vedi lo scandalo degli appartamenti nobiliari affittati per 15 euro al mese
). Oren vuole vincere la sua scommessa: la Reggia da vergogna nazionale a tempio della lirica. Poi l’uragano Oren volerà a Pechino per dirigere Xiuwei Sun, la Callas cinese, nel Macbeth. È stato lui a volere fortissimamente al Verdi Xiuwei, una delle migliori interpreti al mondo della Butterfly.
Curioso siparietto del dietro le quinte del Verdi: metti un musicologo israeliano, una soprano cinese e un compositore bulgaro iniettandogli dosi massicce di “napoletanità”: sta più a cuore a loro la rinascita culturale di quella che è stata una capitale d’Europa che agli stessi napoletani.
Roumen Kroumov e Xiuwei Sun si sono conosciuti sul palco della Turandot, qualche anno fa. Lui è bulgaro, star internazionale del piano e compositore. Lei è la Callas dagli occhi a mandorla e dagli acuti “diamantini”, come ha scritto il Washington Post. Mentre calava il sipario, si accendeva il colpo di fulmine. Si sposano e scelgono di comunicare fra di loro in italiano, la lingua delle arie più romantiche pucciniane e verdiane. Girano il mondo, ma solamente in Italia – il santuario della lirica – si sentono a casa fra laghi, note e prosceni.
Non si vive di solo Scala e direttamente da una lunga tournée in Cina Xiuwei è sbarcata a Salerno per la prima della Butterfly. La soprano veste solo Max Mara (senza che la griffe lo sappia), ingurgita gamberetti e per tenere in forma la voce fa gorgheggi al sale e potenzia il fiato facendo cinque chilometri di corsa al giorno. A Salerno fa jogging sul lungomare. Passando per quella meraviglia della stazione marittima, realizzata dall’architetto totem anglo-iracheno Zaha Hadid, inaugurata il mese scorso. A vederla da fuori, 4.500 metri quadrati di terminal, assomiglia a un’ostrica, un guscio duro e sbertucciante che racchiude un corpo sinuoso. Esteticamente e idealmente sembra una liaison fra la montagna e il mare. Poi di notte illumina come un faro l’antico porto. Fa rabbia che Zaha, che si appaltò nel 1999 il lavoro fra tante controversie, sia morta proprio qualche settimana prima della cerimonia d’apertura. Ma le sue monumentali opere sono la sua eredità.
“Se il Sud riparte diventiamo la locomotiva d’Europa”, strizza l’occhio il premier Matteo Renzi al governatore Vincenzo De Luca, suo alleato. E “Le Grand Sud est arrivé”, titola Sud (rivista europea, come recita il sottotitolo), periodico di cultura, arte e letteratura, nel numero speciale in edizione limitatissima. Altrimenti Sud esce quando può, quando trova i soldi e solo per la tenacia di ferro del suo direttore Eleonora Puntillo, stanca di giocare all’altalena: un numero sì, tre numeri no. “Eppure – ricorda Puntillo – direttori e vicedirettori della stampa nazionale sono usciti proprio dalla scuola di Sud”.
“Il Sud non è una zavorra per il Paese, non è la Cenerentola d’Europa, ma una risorsa”, ha detto Vincenzo Siniscalchi, principe del Foro napoletano, uomo della sinistra illuminata. E insieme a Gennaro Famiglietti, padrone di casa dell’Istituto di Cultura Meridionale (che ha appena insignito Roumen con il premio “People for Culture and Peace”) lanciano l’idea di una colletta fra privati per far rinascere la rivista Sud. Shhh… senza dirlo a Salvini, con quella sua aria da “condottiero” nordista, che glielo boicotta subito.
@januariapiromal