“Nel suo programma ha questa grande voglia di dedicare una via a una persona che si chiama Giorgio. Lei è una grande gaberiana. Al posto suo, anziché dedicare una strada ad Almirante, la intitolerei a Giorgio Gaber”. E’ la proposta che il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, rivolge alla candidata sindaco di Roma, Giorgia Meloni, nel corso di Otto e Mezzo (La7). Positiva la risposta della deputata di Fratelli d’Italia, che commenta anche la sua parodia ad opera di Sabina Guzzanti: “C’è di meglio, nel senso che ne ha fatte altre più divertenti. Io, peraltro, sono uno dei soggetti politici più imitati della storia. Attualmente ho 4 imitatrici diverse e più o meno giocano tutte sugli stessi temi, come il mio accento romano. Spero almeno nella carica di sindaco di Roma per la mia forte cadenza. Non ho fatto il famoso corso di dizione che mi hanno invitato spesso a fare”. Poi difende e conferma strenuamente la sua proposta di intitolare una via al leader storico del Msi, definendo ‘incomprensibili’ le polemiche degli ultimi giorni. Il confronto tra la candidata al Campidoglio e Scanzi si fa vivace, quando il giornalista ribadisce che la destra italiana attualmente è marginale: “E’ un dato di fatto che su scala nazionale e sulle grandi città la partita è soprattutto tra due forze: il Pd di Renzi e il M5S. Non è un mio punto di vista, ma qualsiasi sondaggio e qualsiasi analisi a oggi dice questo”. “I sondaggi hanno sempre un committente. Attenzione: rischia di prendere qualche granchio”, replica Meloni. “Se lo prendo io, lo prenderanno più o meno tutti gli italiani” – ribatte Scanzi, che analizza la situazione attuale dell’informazione e della politica. Poi torna a bomba sulla via dedicata ad Almirante, definendo “tattica” quella della Meloni e ricordando la lotta fratricida interna alla destra. Ma quando cita Gianfranco Fini, la leader di Fdi sobbalza: “Adesso dire che Fini è di destra mi sembra un concettone”
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