Lettera al commissario giudiziale: "Dal prossimo anno ci sarà RetiAmbiente in 4 province. L'azienda livornese non avrà più titolo di svolgere i servizi che gestisce oggi". Il sindaco e i consiglieri M5s, sostenuti anche da Grillo: "Quello che hanno scritto è pieno di sviste, la partecipata del Comune non sarà affatto estromessa". Il presidente Rossi: "Vedono complotti nelle leggi..."
Il risanamento di Aamps potrebbe essere inutile. A partire dal 2017 l’azienda potrebbe non aver più titolo per la gestione del servizio: l’azienda è in procinto d’entrare in RetiAmbiente, maxi-società mista (privata al 45 per cento) che dovrebbe occuparsi della gestione integrata dei rifiuti in più province lungo la costa toscana. Questo dicono la Regione Toscana e l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti in una lettera inviata a Fabio Serini, cioè il commercialista incaricato come commissario giudiziale di Aamps, ora che è in concordato preventivo in continuità. L’ingresso di RetiAmbiente, secondo Ato e Regione, è irreversibile perché la delibera comunale del 2011 con cui si dava l’ok all’operazione “non è mai stata revocata”. Il sindaco Filippo Nogarin parla di “lettera piena di sviste” e assicura che “Aamps non sarà affatto estromessa dalla gestione dei rifiuti”.
“Vogliamo mantenere il servizio in house – aggiunge – abbiamo approvato la delibera 225 del 23 dicembre 2014 che va in questa direzione e presto ufficializzeremo il nostro no a RetiAmbiente”. Quanto la questione sia delicata lo dimostra il fatto che su una vicenda che sembra solo tecnica è intervenuto anche Beppe Grillo: “Il Pd vuol far fallire Aamps – ha scritto sul blog – e per farlo è disposto anche a compiere una pesante ingerenza: far sentire il fiato sul collo al magistrato che si troverà a decidere sulla sorte dell’azienda con una lettera che sa molto di avvertimento”.
La nota di Regione e Ato, pubblicata dal Tirreno, è firmata dal direttore generale dell’Ato Toscana Costa (l’autorità di gestione di cui fanno parte 101 Comuni di 4 province) Franco Borchi e dal direttore del settore ambiente della Regione Edo Bernini. I due dirigenti ricordano che la decisione di affidare il servizio a RetiAmbiente venne preso a inizio 2011 “con il voto favorevole di un’amplissima maggioranza dei Comuni dell’Ato”, tra i quali appunto Livorno. La procedura di gara per l’individuazione del socio privato dovrebbe concludersi a fine anno e già a inizio 2017 potrebbe esser firmato il contratto di servizio con Retiambiente: a partire da quel momento – si legge – “Aamps non sembra più avere titolo per proseguire nello svolgimento dei servizi attualmente gestiti”.
Nogarin e i consiglieri regionali dei Cinquestelle Giacomo Giannarelli e Enrico Cantone (che hanno pronta un’interrogazione) parlano di “un’ingerenza regionale da cartellino rosso”. Secondo il sindaco la lettera “contribuisce a far passare il concetto che Aamps sarà estromessa entro l’anno dalla gestione dei rifiuti, a prescindere dalla volontà di cittadini e amministrazione, ma non è e non sarà così“. Il sindaco afferma poi che “fino al 2030 Aamps ha un contratto di servizio col Comune”, decisione peraltro presa dal predecessore di Nogarin, il Pd Alessandro Cosimi. “L’Ato Costa – prosegue Nogarin – ha già accettato deroghe alla gestione unitaria per Cermec di Massa e Sistema Ambiente di Lucca, entrambe potranno gestire il servizio fino alla scadenza del contratto: lo stesso faremo noi”. Per il Pd, insomma, secondo Nogarin è “antidemocratico e scorretto”.
Usa l’ironia il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (Pd): per Grillo e Nogarin, dice, “le leggi della Regione Toscana sono complotti. Pensano che le leggi le fa il ‘direttorio’ sul web come più ‘comoda’ loro”. Rossi ricorda di essersi “limitato a ricordare al commissario liquidatore di Aamps che l’azienda dei rifiuti che Nogarin ha voluto mettere in concordato preventivo, non si può sottrarre, per legge regionale 69 del 2011, all’esito della gara indetta dall’Ato Toscana Costa. Una volta conclusa la gara e scelto il gestore non sarà più Aamps a dover gestire tutta la vicenda. I cinque stelle e Nogarin sono andati su tutte le furie.