Lo ha stabilito l'osservatorio indipendente della struttura governativa guidata dalla candidata democratica tra il 2009 e il 2013, le cui conclusioni sul cosiddetto email-gate sono state rese note in un rapporto inviato al Congresso. Un giudizio che non potrà non pesare sulla campagna elettorale per le elezioni presidenziali di novembre.
Usando un account privato di posta elettronica Hillary Clinton ha violato le regole. Lo ha stabilito l’osservatorio indipendente del Dipartimento di Stato, le cui conclusioni sul cosiddetto email-gate sono state rese note in un rapporto inviato al Congresso. Il rapporto, al pari dell’inchiesta dell’Fbi, scrive il New York Times, manterrà ancora accesi i riflettori su una vicenda che ha segnato la campagna per la corsa alla Casa Bianca.
Il rapporto mette nel mirino il fatto che la Clinton nelle vesti di segretario di Stato usasse una mail privata: Hillary, si legge nel rapporto secondo quanto riporta il quotidiano newyorkese, “aveva l’obbligo di discutere l’uso del suo account email personale per condurre attività ufficiali”, riferendo le sue intenzioni ai funzionari responsabili della sicurezza. Ma gli ispettori del Dipartimento di Stato, prosegue il rapporto, non hanno trovato “traccia” di questa procedura.
La candidata alle primarie democratiche è criticata anche per la mancanza di mesi di informazioni riferite all’incarico svolto al Dipartimento: “Il segretario Clinton avrebbe dovuto lasciare tutte le mail riguardanti gli affari del dipartimento prima di terminare il proprio incarico governativo e visto che non lo ha fatto, ha violato le politiche del Dipartimento di Stato attuate in conformità con le leggi federali”, si legge nel rapporto consegnato al Congresso.
Tutto ciò – secondo l’ispettore generale nominato da Barack Obama – rappresenta una violazione delle policy e delle procedure in vigore al Dipartimento di Stato. Ma responsabilità simili – si sottolinea nel rapporto – riguarderebbero almeno 4 predecessori della Clinton al Dipartimento.