A rivelarlo sono gli ultimi dati di Missing Children Europe, il network di 29 organizzazioni non governative attive in 24 Paesi europei, che gestiscono altrettante linee telefoniche. L'anno scorso in Italia Telefono Azzurro si è occupato di 163 casi di segnalazioni su minorenni, fuggiti di casa o da un istituto, rapiti o sottratti da un genitore
Ogni due minuti in Europa scompare un bambino, mentre sono 10mila i minorenni stranieri non accompagnati che solo nel 2015, secondo i dati di Europol, sono svaniti nel nulla dopo il loro arrivo in Europa. Un vero e proprio esercito di bambini invisibili. Questi gli ultimi dati di Missing Children Europe, il network di 29 organizzazioni non governative attive in 24 Paesi europei, che gestiscono altrettante linee telefoniche. I dati nazionali ed internazionali sono stati diffusi oggi, in occasione della ‘Giornata internazionale dei bambini scomparsi’, da Telefono Azzurro, che dal 25 maggio 2009 gestisce in convenzione con il ministero dell’Interno il numero unico europeo 116.000, attivo 24 su 24. Un servizio attraverso il quale, solo nel 2015, in Italia Telefono Azzurro si è occupato di 163 casi di bambini spariti, perché fuggiti di casa o da un istituto, rapiti o sottratti da un genitore. “Non possiamo permetterci di lasciarli senza tutela, perché rischiano di diventare vittime dello sfruttamento e della tratta o di subire abusi” spiega a ilfattoquotidiano.it Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, membro del board di Missing Children Europe e delegato da MCE sul tema dei minori stranieri non accompagnati. Per Caffo “è necessaria una maggiore partecipazione da parte delle Istituzioni” non solo per prevenire la scomparsa dei minori stranieri non accompagnati “ma anche per rafforzare il sistema di accoglienza, di integrazione e di cura di cui essi oggi godono”.
I DATI DI MISSING CHILDREN – Nel 2015, sono state 209.841 le chiamate ricevute dalla rete europea per i bambini scomparsi in tutta Europa. Il 54% ha riguardato segnalazioni per fughe da casa, mentre il 29% casi di sottrazione da parte di un familiare. Ma c’è anche chi viene rapito, fugge da guerre, povertà e catastrofi naturali. Sempre lo scorso anno solo in Italia sono stati 163 i casi di bambini scomparsi gestiti da Telefono Azzurro, attraverso il 116.000, il Centro nazionale di ascolto 19696 e il servizio 114 Emergenza Infanzia. Dal maggio 2009 al marzo 2016, in sette anni, la Linea 116.000 in Italia ha accolto 1425 nuove segnalazioni di scomparsa, ritrovamenti, avvistamenti e aggiornamenti di casi che riguardano minorenni. Sono state 739 quelle relative alle scomparse. Nella maggior parte dei casi (38,5%) si tratta di sottrazione da parte di un familiare, spesso un genitore (66 i casi che non coinvolgono altri Paesi, ben 219 quelli di cosiddetta ‘sottrazione internazionale’). “Il fenomeno è in aumento in Europa ed è un problema molto sentito, data la crescita del numero delle separazioni nelle coppie” spiega Caffo. In Italia, però, questi dati negli ultimi anni sembrano in calo: un po’ perché queste situazioni passano attraverso altri canali (dagli uffici legali ai tribunali), un po’ perché “una certa sensibilità europea e gli accordi internazionali iniziano a dare dei frutti” aggiunge il presidente di Telefono Azzurro. Se i casi di rapimento negli ultimi 7 anni sono stati 4, le altre voci riportano ben altri numeri: 272 le fughe da casa o dagli istituti, 91 le sparizioni di minori stranieri non accompagnati, 87 le scomparse di altra natura. Il 54% dei minori scomparsi è di sesso maschile, mentre la fascia di età più coinvolta riguarda bambini tra i 15 e i 17 anni (45,5%). Un altro dato riguarda le ricerche dei bambini scomparsi, molti dei quali arrivano da Paesi dell’Europa dell’Est, e la collaborazione con gli Stati di provenienza. Primi fra tutti, Romania e Polonia. “A proposito di questo – fa notare Caffo – oggi mancano interlocutori nei Paesi del Mediterraneo”.
L’EMERGENZA DEI BAMBINI STRANIERI SVANITI NEL NULLA – Il dato più allarmante, infatti, riguarda i minori stranieri non accompagnati. Nel 2015 sono stati 10mila quelli scomparsi una volta arrivati in Europa. E in Italia? Se fino al 2013 i casi non erano stati mai più di 2, nel 2015 sono stati 47, già 33 solo nel primo trimestre del 2016. E la cosa ancora più preoccupante è che – come sottolinea anche Telefono Azzurro – “le chiamate alle linee del 116.000 su questi casi risultano ingannevolmente basse: solo il 2% i casi a livello europeo nel 2015, segno di una grande sottostima del problema”. Se dal 2009 al 2014 le percentuali italiane si allineano a quelle europee, dal 2015 l’esplosione del fenomeno migratorio si riflette in un notevole incremento della tendenza: nel 2015 i casi di minori stranieri non accompagnati rappresentano ben il 40% dei casi. “Il fallimento del sistema di integrazione per questa fascia di minori, incide in modo significativo sulla loro scomparsa” commenta Caffo. Che sottolinea come spesso “i bambini e gli adolescenti stranieri che arrivano nel nostro Paese rischiano di scomparire o nelle comunità, coinvolti in traffici illeciti, oppure di diventare vittime della tratta, impiegati nelle maglie della criminalità, del lavoro nero e dello sfruttamento sessuale”. In Italia oggi non c’è ancora una rete di supporto tra le diverse entità, i comuni, le strutture di accoglienza qualificate, quanto alcune realtà presenti sul territorio a macchia di leopardo.
IL SUPPORTO ALLE INDAGINI E I TAGLI AI FINANZIAMENTI – Con il supporto di Fondazione Poste Insieme Onlus, le attività del servizio 116.000 gestito da Telefono Azzurro saranno rafforzate proprio per garantire un sostegno maggiore ai minori non accompagnati, dal supporto psicologico fino ai consigli per questioni pratiche, legali e sociali. La linea telefonica diretta per i minori scomparsi è un servizio gratuito e raggiungibile da telefonia fissa e mobile da tutta Italia. Il suo compito è quello di rispondere 24h su 24 alle segnalazioni provenienti dal territorio nazionale e supportare le indagini delle autorità competenti. Una volta raccolte le informazioni necessarie, una banca dati consente di inoltrare tempestivamente le segnalazioni ricevute a polizia e carabinieri. L’obiettivo è quello di creare una rete di intervento fra i diversi servizi negli Stati membri: come mostrano le ricerche, un’azione immediata risulta fondamentale. Eppure il 2015 è stato un anno particolarmente impegnativo per le hotlines europee del 116.000: i finanziamenti dell’Unione europea, sui quali molte linee fanno affidamento, sono stati interrotti, portando a una diminuzione del bilancio (52%) e delle risorse impiegate nella gestione del servizio (31%). Un calo, quest’ultimo, che ha reso impossibile dare una risposta al 39% di chiamate in arrivo, a fronte di un aumento consistente di casi dal 2011 al 2014.