Sono tornato con Ella a New York, l’occasione è stata una camminata a Central Park ad abbracciare l’albero più antico del parco, organizzata per la Giornata della Lentezza da Maria Teresa Cometto e Glauco Maggi, due giornalisti italiani, e da Loredana De Lucchi di Knitting without borders. Vorrei condividere alcuni percorsi fuori dai tour canonici, angoli urbani di tutti i giorni. Al via munirsi di Metro Card valida su tutti i mezzi (teleferica compresa), con 32 dollari per la settimanale risparmierete denaro e lunghe camminate. Mezzo consigliato il bus, che consente non solo di vedere la città, ma anche di osservare i comportamenti dei cittadini e degli autisti, che, nonostante il traffico, non perdono la gentilezza specie se si tratta di passeggeri in carrozzella. L’area da qualche anno più celebrata è Williamsburg, dove si trasferiscono a vivere molti giovani, alla prima casa, collegata a Manhattan dall’omonimo ponte.
Al ritorno potrete visitare la casa che ha ospitato George Washington ed entrare in una vietta di case in legno dell’epoca, tuttora abitate. Scendendo per Harlem incontrate la casa di Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori della nazione la cui storia in musical impazza a Broadway; prenotando ora troverete posto a novembre. Tornando a piedi si costeggia il parco, con campi da basket o slarghi per fare musica. Se vi avanza tempo provate lo Schurz Park, sull’East River dall’80ma in su, esempio di come convivono città e verde. Scendendo invece verso Down Town potrete prendere la teleferica all’altezza della 60ma e raggiungere Roosvelt Island, pochi minuti godibilissimi. Vi ho risparmiato i murales a base di enormi lumache o di inviti a rallentare a Williamsburg e Brooklyn o le scritte dei ristoranti che inneggiano allo slow. La lentezza è trendy, ma per chi ci conosce sa che preferiamo viverla.