Nel 2023 l’Inps avrà un “passivo patrimoniale di 56 miliardi di euro“. Parola del presidente Tito Boeri, che durante un’audizione alla Commissione di vigilanza sugli enti previdenziali ha annunciato la cifra da record. Ma Boeri ha anche precisato che “se i dati possono sembrare allarmanti, lo sono molto meno se si considera che l’Inps è una parte dello Stato. E se si parla di sostenibilità bisogna guardare al bilancio consolidato di quest’ultimo”. A tale proposito il presidente ha ricordato che le importanti riforme del sistema previdenziale fatte hanno reso il passivo patrimoniale “sostenibile” e comunque il 99% del bilancio Inps è costituito da prestazioni garantite da leggi dello Stato.
Eppure i numeri parlano di un buco di bilancio che continua ad allargarsi: secondo il documento approvato nei mesi scorsi dal Civ (che è l’organo di controllo dell’Inps), nel bilancio preventivo 2016 il disavanzo economico dell’istituto è salito a 11,2 miliardi di euro, contro i 9,1 miliardi del 2015. Il patrimonio, poi, dovrebbe ridursi a 1,8 miliardi per andare in passivo nel 2017. Nei mesi scorsi il presidente del Civ dell’Inps, Pietro Iocca, aveva lanciato l’allarme sul rischio di risultati economici negativi per circa 10 miliardi l’anno per i prossimi 10 anni.