Oltre 4mila migranti salvati nel Canale di Sicilia. Un centinaio ancora dispersi dopo il rovesciamento del barcone a largo della coste libiche di ieri. Un altro naufragio, appena 24 ore dopo, di una carretta del mare con a bordo oltre cento persone, 96 finora salvate. Ancora incerto, invece, il numero degli annegati, che sarebbero almeno venti. Sono questi i numeri drammatici che a distanza di poche ore si susseguono e raccontano la tragedia del nuovo esodo che dalle coste del nord Africa si dirige verso quelle europee.

Solo nella giornata di oggi (giovedì 26 maggio), la centrale operativa della Guardia Costiera ha coordinato 22 interventi di soccorso, che si sono tutti conclusi e che hanno messo in salvo circa 4.100 migranti, recuperati dai mezzi della Guardia Costiera, della Marina Militare, di Frontex e Eunavformed, e da rimorchiatori e mercantili dirottati in zona.

Intanto i superstiti del naufragio di ieri a largo della Libia, sbarcati a Porto Empedocle a bordo della nave “Bettica” della Marina che li ha soccorsi, hanno raccontato che i compagni di viaggio dispersi sarebbero un centinaio. Tra loro due migranti che avrebbero perso in mare il figlio di sei anni. I naufraghi hanno raccontano ai mediatori culturali che sul peschereccio si erano imbarcati in 650. Ma sulla Bettica ci sono circa 540 persone. All’appello mancherebbero dunque oltre 100 persone. Oltre ai cinque morti confermati ufficialmente dalle autorità. Sono saliti a 4, intanto, i migranti portati in ospedale, ad Agrigento. Fra i trasferiti al pronto soccorso, ma in questo caso in via precauzionale, anche una donna in avanzato stato di gravidanza. Sempre ieri è stata messa in salvo la bimba di appena nove mesi sbarcata a Lampedusa senza la mamma, morta durante la traversata. La piccola, affidata dalla donna prima di morire agli altri migranti, è stata curata dal direttore sanitario dell’isola, Pietro Bartolo, tra i protagonisti del film ‘Fuocammare’. Dal Giappone, dove è impegnato per il G7, il premier Matteo Renzi ha voluto lodare il gesto del medico che ha deciso di adottare la bimba. “Vederlo che non soltanto le ha salvato la vita – spiega – ma dice ‘io voglio l’affidò pensando al futuro della bambina. Questo ha un valore umano. Io ho cercato di inserire la dimensione umana” al tavolo dei grandi, ha detto il presidente del Consiglio.

Ma a poche ore di distanza dalle immagini che hanno immortalato il rovesciamento del barcone in diretta, c’è da dare conto di un’altra tragedia avvenuta a 35 miglia dalle coste libiche. Qui un barcone che trasportava un centinaio di persone si è rovesciato. Sono finora 96 i migranti salvati tra coloro che erano a bordo. Secondo una prima stima della missione europea Eunavormed, i morti del naufragio sarebbero 20-30. Sul luogo della tragedia la Centrale operativa delle Capitanerie di porto ha dirottato due motovedette classe 300 della Guardia Costiera e la nave Reina Sophia di Eunavformed. Tra le persone tratte in salvo anche un bambino di 5 anni, in stato di ipotermia, che è stato trasportato a Lampedusa da un elicottero della Guardia Costiera e poi trasferito a Palermo.

L’allarme è stato dato da un velivolo lussemburghese che partecipa all’operazione Sophia-Eunavformed, che ha localizzato a circa 35 miglia da Zuara (nord-ovest della Libia) il barcone capovolto: i migranti erano in acqua o aggrappati allo scafo. E’ stato dato subito l’allarme e sul posto è intervenuto un secondo velivolo di Eunavformed, questa volta spagnolo, che ha lanciato in mare kit di salvataggio. In zona sono intervenute anche due motovedette delle Capitanerie di porto e una nave spagnola della missione Ue, la “Reina Sofia”.

Sull’account Twitter, Eunavformed ha pubblicato alcune foto in cui si vede un barcone semiaffondato e una cinquantina di migranti, alcuni ancora appoggiati al barcone altri già in acqua, che chiedono aiuto all’aereo che li sta sorvolando, sventolando le magliette. E’ il secondo naufragio in due giorni: ieri, mercoledì 25 maggio, cinque persone erano morte in seguito al rovesciamento di un barcone in legno al largo della Libia.

Sempre oggi è attraccata nel primo pomeriggio al Molo Manfredi di Salerno, la nave norvegese Siem Pilot con a bordo 1017 migranti, tra i quali 785 uomini, 125 donne, 107 minori.
Provenienti soprattutto dall’area subsahariana, sono stati recuperati da un’altra imbarcazione, probabilmente un rimorchiatore. I primi a scendere e a toccare terra, sono state le persone affette da scabbia, oltre una settantina, che sono state prontamente medicate e le donne incinte che sembrano essere poche e ai primi mesi di gravidanza. Dalle prime informazioni, sembra da escludere la presenza di scafisti tra i migranti giunti nel porto di Salerno. Le operazioni di sbarco si sono concluse alle ore 17. I migranti sono stati ridistribuiti sul territorio nazionale seguendo un piano di riparto disposto dal Ministero.

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