“Saverio il salvadanaro”, il software presentato giovedì dalla Consob che dovrebbe “aiutare i risparmiatori a tenere d’occhio entrate e spese”, fa infuriare le associazioni che tutelano consumatori e clienti delle banche. “Si chiama infatti ‘Saverio’, che fa rima con un presidente ‘poco serio’, l’ultima trovata della Consob per gestire il bilancio famigliare, che esula dai suoi compiti, visto che i risparmiatori non si aspettano dalla Consob un ausilio nella gestione dei magri bilanci, ma un’autorità che vigili sull’informazione che viene loro fornita dagli intermediari finanziari al mercato”, attaccano Adusbef e Federconsumatori. Che ricordano come il presidente Giuseppe Vegas nella sua relazione annuale abbia autoassolto se stesso e l’autorità dall’accusa di non aver vigilato sulla vendita di rischiose obbligazioni subordinate ai clienti di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara che hanno poi perso tutti i soldi investiti.
“Dopo aver sostenuto che è tutta colpa dei risparmiatori se perdono i loro soldi, perché non leggono con attenzione i prospetti informativi, privati da Vegas di uno specchietto riassuntivo sulle probabilità di guadagno o di perdite di un investimento, il presidente Vegas ora ci illustra ancora meglio la sua visione di come sono andati i fatti”, continua la nota. “Il vero problema, secondo Vegas, è che l’investimento è una cosa seria che dovrebbe essere fatta solo da chi se ne intende, mentre i risparmiatori sono in genere una massa di ignoranti, che dovrebbero evitare di fare cose che complicate non capiscono”.
Di qui la pubblicazione sul sito della Consob di un “portale di educazione finanziaria” e il lancio della piattaforma web Saverio, presentata dal vicedirettore Consob Giuseppe D’Agostino che ha spiegato: “Non ci può essere una gestione delle risorse finanziarie senza una calibrazione sui modelli di consumo, la sostenibilità economica deve essere la base”.
“Qualcuno dovrebbe aiutare a far capire ai signori della Consob, che le migliaia di famiglie (130.000 delle 4 banche in risoluzione, 120.000 di Banca Popolare di Vicenza, 90.000 di Veneto Banca solo per citare crac e dissesti degli ultimi 6 mesi), che hanno visto azzerati i risparmi di una vita, con il concorso di Consob e Bankitalia, non hanno alcuna voglia di essere prese in giro soprattutto da chi, invece di proteggerli, ha pensato a tutelare gli esclusivi interessi dei banchieri, tra i quali Zonin (BpVi) e Boschi (Banca Etruria)”.