Nato come festival di periferia, il Postepay Sound Rock in Roma, nel tempo, è diventato uno dei principali festival musicali d’Europa, con numeri che sono in costante ascesa: “Dal suo esordio – hanno spiegato i fondatori Sergio Giuliani e Maxmiliano Bucci durante la presentazione dell’edizione 2016 – ha coinvolto oltre un milione e mezzo di spettatori, attirando un numero sempre maggiore di turisti stranieri”. Infatti oltre il 35% dei biglietti viene acquistato dall’estero: “Da questo capiamo che il festival sta diventando grande e sempre di più un luogo di aggregazione sociale, volto all’integrazione pacifica con elementi di progettualità creativa. La rassegna ha visto uno sviluppo anche grazie agli sponsor che hanno creduto in noi e ci hanno dato fiducia negli anni, consentendoci di diventare grandi”.
Un modo per far tornare Roma di nuovo caput mundi, o almeno quella è l’intenzione. “Per noi la manifestazione nasce a Roma” – dicono Bucci e Giuliani, che hanno un progetto manageriale in prospettiva e dovranno fare i conti con la nuova amministrazione capitolina. “Ci confronteremo con il nuovo sindaco, ma è chiaro che se il nostro progetto non sarà gradito abbiamo già ricevuto offerte per portarlo in altri luoghi, siamo imprenditori”.
Tutto pronto, dunque, per l’inaugurazione dell’ottava edizione del Postepay Sound Rock in Roma 2016, che si svolgerà dal 7 giugno – aprono i Duran Duran – fino al 30 luglio, nella tradizionale location dell’ippodromo delle Capannelle, con l’eccezione del doppio concerto del chitarrista dei Pink Floyd, David Gilmour (2-3 luglio), che si terrà al Circo Massimo, che per l’occasione verrà trasformato in un vero e proprio teatro all’aperto, con posti a sedere per il pubblico, e dell’altro grande evento che vedrà protagonista Bruce Springsteen con la sua The E Street Band (16 luglio), il cui concerto verrà aperto dai californiani Counting Crows. “Vogliamo far tornare il Circo Massimo come tremila anni fa, quando nasceva come luogo di aggregazione – affermano gli organizzatori – Non stiamo facendo altro che restituirgli la sua identità originaria, sicuramente non è nato per portarci a spasso i cani”.
Gli altri appuntamenti sono con i G3, con Joe Satriani, Steve Vai e The Aristocrats, dopo un’assenza di quattro anni dai palchi italiani (il 2 luglio), tornano Skin e gli Skunk Anansie (15 luglio), il pop dei The 1975 (13 luglio), la band scozzese Primal Scream, capitanata da Bobbie Gillespie (18 luglio) e gli Iron Maiden, attesissimi dalla platea metal italiana (il 24 luglio). Novità di quest’anno, sul “White Stage” dell’Ippodromo, è la rassegna The Italian Way, nuovo progetto musicale indipendente che presenta artisti rappresentativi del panorama nostrano, dall’hip hop al rap, dall’underground al punk rock, passando per il pop, l’elettro-rap e l’indie rock. In cartellone, tra gli altri: Orchestraccia (11 giugno), i Cani (18 giugno), James Senese (5 luglio), Afterhours (19 luglio), Coez (25 luglio), Salmo (28 luglio), Guè Pequeno (26 luglio).
Da segnalare in calendario anche i concerti di Nightwish (unica data italiana per la band symphonic metal finlandese), Epica, Apocalyptica e Temperance (tutti l’8 giugno), Lukas Graham (per la prima volta in Italia, il 21 giugno), Blackberry Smoke (con guest Simo, rock band psichedelica di Nashville, apriranno al festival il loro tour italiano il 28 giugno), il musicista irlandese reso celebre dal film cult The Commitments e poi protagonista del bellissimo Once, Glen Hansard (il 6 luglio), la band inglese britpop Suede assieme ai gallesi Stereophonics (l’11 luglio), la band di Los Angeles Slayer, per la prima volta in Italia, con gli svedesi Amon Amarth (13 luglio).