Tennis

Roland Garros 2016, guida ragionata al 3°turno. Se Wawrinka vince ancora il titolo applaudo Andrea Romano alla Leopolda

Djokovic arriverà in semifinale contro Nadal (salvo sorprese) in ciabatte. Murray ha più culo che simpatia, ma rischia di arrivare in finale. Kyrgios è il mio pupillo: deve superare il turno, ma poi Nishikori agli ottavi sarebbe troppo indigesto

Si gioca oggi e domani il terzo turno del Roland Garros. Sin qui nessuna eliminazione di rilievo, anche se qualcuno (Murray, Wawrinka) ha rischiato parecchio. Sono uscite 9 delle 32 teste di serie ma, tra queste, l’unica compresa nelle prime 16 era Cilic. Come noto non c’è Federer, e neppure Monfils. Ennesima figura ridicola dell’Italtennis maschile, con un Fognini sempre più balotellizzato. Anche le donne hanno fallito miseramente, a parte una encomiabile Knapp, unica italiana ai sedicesimi. Ecco le sedici sfide maschili.

Djokovic (1) – Bedene. Bedene ha già vinto il suo torneo e il serbo ne farà scempio con la consueta virulenza. Djokoic arriverà alla semifinale contro Nadal in ciabatte. Agile, in scioltezza.

Coric – Bautista Agut (14). Coric ha un bel futuro davanti, classe ’97 e già 33 al mondo un anno fa. Ora è 43. Il 26 maggio ha battuto Tomic (20) al termine di una sfida di pregio. Bautista Agut è tanto tignoso quanto noioso: una sorta di Ferrer 2 La Vendetta, e a me era bastato già il primo. Favorito Bautista Agut, a cui va dato atto di essere al momento un top ten: è infatti decimo nella Race, la classifica che tiene conto solo dei risultati nell’anno in corso.

Ferrer (11) – Lopez (21). Ferrer non è al top, ma è raro che esca prima dei turni chiave nei tornei che contano. Ancor più sul rosso. Lopez è spagnolo atipico e tronista del serve and volley. Gli scontri diretti vedono Ferrer avanti 9 a 6. Se ci fosse una giustizia terrena, vincerebbe Feliciano. Quindi trionferà il grigissimo David.

Cuevas (25)-Berdych (7). Cuevas ha uno dei rovesci (a una mano) migliori del circuito e non è mai considerato quanto meriti: bel giocatore, esploso tardi. Berdych, soporifero sparapalle efebico, staziona dal 1787 dopo Cristo nella parte bassa della top ten: sempre bravo, mai bravissimo. A mio avviso il suo meglio lo ha dato a Roma, quando si è fatto ridicolizzare da Goffin con un double bagel (0-6 0-6), ma capisco che il mio sia un punto di vista molto personale. Vince Berdych, che con Ferrer ci regalerà poi un ottavo di finale da non vedere mai.

Nadal (4) – Granollers. Partita senza storia. Il Nadal attuale è parente non lontano del miglior Nadal. Nella parte bassa sarebbe arrivato agile in finale, mentre così ha la strada chiusa da Djokovic in semi. Oddio, chiusa: quasi chiusa. Un 15% glielo concedo. Ah: Granollers è arrivato al terzo turno battendo la testa di serie saltata da quelle parti.  La testa (di serie) saltata era Fognini. Ops.

Zverev – Thiem (13). Sfida tra i due giovani prospetti più forti del momento (assieme al Mirabile Tamarro Kyrgios). Thiem è ormai prossimo alla maturazione completa e ha quattro anni in più. Oggi vale la posizione 6-8 al mondo, infatti nella Race è sesto. Molto forte e non bruttissimo da vedere. Zverev, classe 97, è un lungagnone con ancora pochi muscoli, ma vincerà tanto. Bella sfida, con Thiem favorito. Ci sarà battaglia: si sono affrontati due volte di recente, sempre quest’anno e sempre sul rosso, in semi a Monaco e cinque giorni fa in finale a Nizza. Ha sempre vinto Thiem, però ogni volta al terzo.

Goffin (12) – Almagro. Almagro sta tornando a livelli decenti (è 49), ma con Goffin parte molto indietro. Il belga, classe 90, è un altro top ten a tutti gli effetti: nella Race è nove. Meno vario di Thiem, geometrico e tattico, poco divertente ma meno mortifero (per dire) di un Gilles Simon.

Gulbis – Tsonga (6). Gulbis si è ricordato di saper giocare e Tsonga, un anno fa qui semifinalista, non sai mai quanta voglia abbia: partita indecifrabile. Ieri il francese ha recuperato due set al sempre divertente Baghdatis. Sulla carta un gran match: di fatto boh. Chi vince parte sfavorito, ma non chiuso, con Goffin.

Raonic (8) – Martin. Lo slovacco era lucky loser ed è riuscito ad arrivare al terzo turno eliminando un caldissimo Pouille. Ha 27 anni, è 133 al mondo e con Raonic riceverà la fucilazione.

Sock (23) – Ramos Vinolas. Parte del tabellone resa orfana da Cilic. Match aperto: Sock è più forte ma l’altro è molto più terraiolo. Chi vince avrà per premio la gogna con Raonic.

Simon (16) – Troicki (22). Credo il match più brutto dell’universo, paragonabile a un Bruguera-Berasategui al challenger di Pieve al Toppo. Tremendo veramente.

Chardy (30) – Wawrinka (3). Wawrinka difende un titolo che non si sa come ha vinto e che di sicuro non vincerà mai più. Ha rischiato tantissimo al primo turno, ma un tabellone molto fortunato può issarlo con agio fino ai quarti (Raonic) e quindi in semi (Murray o Nishikori). Se arriva in finale voto sì al referendum di ottobre, se vince il Roland Garros un’altra volta vado alla Leopolda ad applaudire Andrea Big Leek Romano.

Nishikori (5) – Verdasco. Verdasco, perdente di talento, può far soffrire un po’ quello che è per me oggi il vero 4 al mondo (ma spesso pure 3). Nishikori, se gli tiene il fisico, può arrivare in finale. Per farlo, però, dovrà battere Murray nei quarti e Wawrinka (o Raonic) in semifinale. Non facile, ma gli do le stesse chance di Murray. Forse il 49%, ma solo perché Murray ha più culo che simpatia.

Kyrgios (17) – Gasquet (9). Sfida tra il mio pupillo del passato e quello del presente. Kyrgios ha un talento, una strafottenza e una follia che non hanno eguali tra i ventenni o giù di lì. A tratti (mi) fa impazzire. Sta giocando già da top ten (11 nella Race) e lo vedo favorito. Purtroppo per lui, Nishikori in ottavi sarebbe troppo indigesto, infatti finora ci ha sempre sbattuto la testa (però lottando). Sulla carta gran match, ma Riccardino Cuor di Telone è umorale di default. E l’altro pure.

Isner (15) – Gabashvili. Isner ha sfruttato un tabellone risibile e Gabashvili, che sa giocare ma è pazzo, ha passeggiato sulla follia triste del solito Paire. Match aperto.

Karlovic (27) – Murray (2). Murray ha già lasciato quattro set in due incontri. E’ stanco, perché ha appena fatto finale (persa) a Madrid e (vinta) a Roma. Karlovic ci proverà coi suoi aces a pioggia, ma l’altro ha troppa fortuna. E poi con i bombardieri, tipo lui e Isner, Murray si trova benissimo. Quindi è già nei quarti con Nishikori. Anche se vorrei tanto sbagliare.