“Se perdo il referendum sulle riforme, vuol dire che ho fallito“. Con questa promessa, più volte ripetuta, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha trasformato il referendum costituzionale del prossimo ottobre in un voto di fiducia sul governo. Ne abbiamo parlato con i cittadini in strada e come sempre le opinioni sono contrastanti: “Sbagliato personalizzare il referendum, perché così passa in secondo piano il confronto sui contenuti della riforma“, commentano i contrari. C’è chi obietta: “Annunciare le dimissioni in caso di sconfitta è un atto di coraggio e responsabilità“. Ma per Renzi la personalizzazione del referendum si rivelerà una mossa vincente oppure lo penalizzerà? “Sarà l’occasione per mandarlo a casa che la maggioranza degli italiani attende da tempo”, prevedono alcuni. “Vincerà il Sì, perché Renzi è in sintonia con l’umore prevalente: meglio una riforma imperfetta che nessuna riforma”, spiegano altri. Ma si dimetterà davvero in caso di sconfitta? “Anche se vincono i No, non è detto che se ne vada”, rispondono in tanti. E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti e votando la risposta che vi convince di più
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