Preparatevi ad uno dei più inqualificabili sfregi di questo evo hollywoodiano oramai privo di ritegno per oggetti e soggetti sacri del cinema. Nell’autunno 2016 sugli schermi statunitensi andrà in onda l’episodio pilota della serie tratta da Arma Letale. Sopiti i bollori per un quinto sequel scritto da Shane Black, l’ideatore dei personaggi originali di Martin Riggs e Roger Murtaugh, il primo selvaggio e incontrollabile Mel Gibson, l’altro il saggio e posato Danny Glover, ecco la Fox accaparrarsi i diritti per una delle tante possibili prossime serie che, volontariamente, ci perderemo, se si porteranno avanti coi lavori, da qui al 2017/2018.
Il trailer finito in rete per un lancio che raschia il fondo del barile già al 25esimo secondo su 180 è letteralmente inguardabile e fasullo, sterile e semplicistico, ma soprattutto identico a tutto ciò che il franchise Arma Letale aveva regalato per almeno due sequel più l’originale (il terzo sequel con Jet Li lo lasciamo dov’è e nessuno si offende).
La scenetta nel trailer in cui viene rappresentata la pazzia del poliziotto sui generis Riggs è, ovviamente, un’idea vecchia e rimasticata tra Point Break della Bigelow e un qualsiasi spezzone di Riggs/Gibson che mostra la sua follia. Così mentre a rivedere anche solo su youtube la sequenza in cui il metodo Riggs in Arma Letale del 1987 viene presentato al pubblico, lassù su quel cornicione a salvare il suicida, ma presto a lanciarsi di sotto con l’attonito tizio convinto a non buttarsi ammanettato a lui (qui uno degli storici errori da top ten goofs con inquadratura al rallentatore senza manette tra i due ndr), ecco la differenza abissale tra l’originale e la copia, tra la brillantezza della matrice e la tracotanza senza freni dell’odierna serialità.
Se non bastasse la parte che fu di Mel Gibson è finita in mano a uno scalzacani di nome Clayne Crawford. Un tizio qualunque tritato in mezzo a decine di episodi di CSI e 24. Di fianco a lui uno degli attori meno significativi della storia recente di piccolo e grande schermo, Damon Wayans, che ha iniziato da banale commediante la carriera d’attore a metà anni novanta (in Major Payne – 1995- rifece il sergente Lou Gossett jr. di Ufficiale e gentiluomo tra file di bimbetti rapati a zero). Insomma il direttore di casting ha impiegato davvero pochi minuti per fornire nomi, sicuramente liberi da impegni, per tentare il rilancio di un marchio del cinema poliziesco e d’azione che lasciò il segno tra il 1987 e il 1992.
Come ha scritto Variety, “l’operazione pilot Arma Letale è l’ultimo adattamento tv di una stagione piena di episodi pilota tratti da grandi titoli del passato come L’esorcista, Training day, Frequency, Cruel intention (…) I reboots di grandi film rappresentano per le emittenti tv la ricerca di titoli familiari e il riconoscimento di marchi storici nella speranza di attirare sempre nuovi spettatori nell’altamente competitiva era della “too much TV”. Insomma il mercato delle serie negli Usa è a dir poco saturo, come negli anni novanta scoppiava di telefilm.
Ecco allora distruggere uno dei tanti piacevoli ricordi per semplice pigrizia creativa e ancora più semplicemente per far cassa. Immaginiamo come verrà appiattito e ridotto a qualche ciak tra uno spot e l’altro il full frontal di Gibson/Riggs, i tempi della sua introspezione per mostrarne disperazione e incapacità di porsi limiti nella violenza. Dal trailer inoltre intuiamo i battibecchi tra Murtaugh e Riggs in ufficio al ritmo di qualche base hip-hop. Inutile dire che i film diretti da Richard Donner, con lo script di Shane Black (dal 2 giugno al cinema come regista di Nice Guys con Ryan Gosling e Russell Crowe ndr), brillavano per compattezza di scrittura, stratificazione di senso, ampio uso opinabile ma altamente spettacolare del ralenti.
Senza dimenticare, prima delle sbornie da ritiro patente e delle invettive antisemite, che Mel Gibson era, e rimarrà, un meraviglioso corpo plasmato per il cinema d’azione con una vena di insana e divertita follia. Idem per il buon Danny Glover, elegante e roccioso pilastro da buddie movie, perfetto nella parte dell’attempato detective che teme l’ennesimo infarto per colpa delle peripezie del collega mezzo matto. E ancora: Patsy Kensit e Rene Russo come donne/amanti di Riggs sono semplicemente insostituibili. Infine, per una volta, lasciateci decantare la nostalgia per due signori doppiatori: Claudio Sorrentino per Gibson e Glauco Onorato per Glover. Dentro ad un piccolo gioiello d’azione come Arma Letale con le loro voci tonanti sembravano esserci nati.