Ogni anno, a Yulin, nella Cina del sud, dal 21 giugno per 10 giorni va in scena il Dog Meat Festival, il festival della carne di cane. A nulla sono valse le proteste da tutto il mondo che nelle scorse edizioni hanno accompagnato la controversa manifestazione. Tradizionalmente, la città si trasforma in un mattatoio a cielo aperto, in cui fino a 15.000 cani vengono picchiati, scuoiati e bolliti vivi. Quindi vengono mangiati in compagnia, accompagnati a un buon bicchiere di alcol puro e a una manciata di litchi. La mattanza è volutamente tremenda perché si ritiene che la scarica di adrenalina prodotta dal terrore dei cani renda la loro carne gustosa, tenera e dolce. Un ottimo rimedio, secondo i cinesi della provincia di Guangxi, per contrastare la calura estiva.
Anche quest’anno l’indignazione corre su Twitter e Facebook, ma non solo. Il sito avaaz.org ha lanciato una petizione con un enorme seguito. Indirizzata al presidente cinese Xi Jinping, al governatore della provincia Guanxi Chen Wu e ai membri del Governo centrale cinese, l’hanno sottoscritta 2.400.000 persone.
Anche il quotidiano The Sun ha lanciato una petizione, sponsorizzata già da 11.300 sostenitori fra cui Simon Cowell, Paris Hilton e Ricky Gervais. Sulla piattaforma change.org si legge: “L’anno scorso le autorità cinesi promisero di chiudere il festival a seguito dello scandalo suscitato in tutto il mondo. Ma The Sun può rivelarvi che i preparativi per il macabro evento di quest’anno sono già in corso. Fermiamoli”.
Il consumo di carne di cane in Cina è una tradizione ultracentenaria, ma la manifestazione, che dura 10 giorni ogni anno, è nata solo nel 2010 grazie all’iniziativa di alcuni venditori che, appoggiati dalle autorità locali,decisero di creare un evento annuale in grado di attrarre turisti e promuovere così il consumo di carne canina.