“Il progetto ‘Basiliche e Pomodoro‘, promosso dall’Associazione Cimitilesi Cittadini del Mondo, fa il proprio esordio nel 2016 con il patrocino morale della Regione Campania e della Città metropolitana di Napoli e mira a promuovere i numerosi ed inimitabili prodotti tipici dell’Agro-Nolano, con particolare riguardo a sua maestà ‘il pomodoro’, ergendosi così ad evento di Gusto e Cultura d’eccezione nell’ottica di una più virtuosa ed efficace promozione turistico-enogastronomica del territorio. E il sodalizio Arte e Cultura trova collocazione naturale nella suggestiva e ambita location scelta per l’evento, che si svolgerà all’interno del Complesso Basilicale Paleocristiano di Cimitile, uno dei primissimi insediamenti monastici d’Europa, il 27-28-29 maggio 2016”.
A Cimitile, Comune del napoletano, “Basiliche e pomodoro” è indubbiamente l’evento sul quale più ha puntato la locale amministrazione, anche con il supporto della Regione. L’operazione con la quale si persegue “l’obiettivo di mettere in rete tutto il bello ed il buono del nostro territorio”, ha spiegato il sindaco Francesco Di Palma. Un evento che, come ha spiegato l’assessore Tommaso Panagrosso, si è articolato in “3 momenti… c’è, infatti, la parentesi didattica e divulgativa, quella della valorizzazione e della promozione delle nostre ricchezze culturali e territoriali e quella legata all’accoglienza. I laboratori, la serata di gala, il premio nazionale e lo street food scandiranno un percorso che punta a mettere in risalto le vere radici della nostra comunità e vale a dire quelle religiose, culturali ed agricole”.
Il tutto in una location, come si specificava nel sito, “suggestiva e ambita”. Il complesso basilicale impostato su una necropoli romana di II-III secolo a. C.. Un sovrapporsi di fasi architettoniche che definiscono uno degli esempi di arte paleocristiana più rilevanti dell’intero panorama europeo. Dalla basilica di S. Felice di Pincis all’edificio a tre navate fatto realizzare da Paolino. E poi la basilica di San Gaulonio e la chiesetta dei Santi Martiri, costruita con i materiali di spoglio della necropoli romana e interamente affrescata. Ancora, dal VI secolo, le basiliche dei Santi Stefano e Lorenzo, dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, di San Tommaso e la basilica medievale della Santa Vergine. Qui, tra queste pietre “parlanti”, si è svolta anche la cena di gala “Basiliche e pomodoro”, esclusivamente su invito. Sabato sera, gli chef campani d’eccellenza sono stati chiamati a confrontarsi “in una elaborazione dei prodotti del territorio, in particolare il Pomodoro”. Non solo. Domenica sera un percorso enogastronomico con “I Maestri della pizza campana, ristoratori e chef”. L’ingresso? A soli 10,00, comprensivi di un beverage e due food.
Tutto “bello”. Tutto “buono”. Invece, sul fatto che sia anche “tutto bene” almeno qualche dubbio pare legittimo. Già perché sembra proprio che al di là dei buoni propositi dell’organizzazione l’evento non sia altro che l’ennesima occasione mancata. Per cosa? Ma per valorizzare realmente quel complesso. Certo, è vero. “Parte del ricavato dell’evento sarà devoluto per opere di restauro e di riqualificazione del sito”. Non è questione trascurabile. Anche se non sarebbe stato particolare trascurabile conoscere di quale parte avrebbe beneficiato il sito. Innegabile che la promessa che “ciascuno dei protagonisti di ogni evento non percepirà alcun compenso” colpisca. Ma, rimane la sensazione che, tra pizza e piatti esclusivi, a rimanere nell’ombra sia lo spazio nel quale si è scelto di organizzare l’evento. Una location. Un contenitore. Bello ma muto. A Cimitile non è una novità. Anche il premio letterario si svolge lì.
Sempre più spesso spettacoli, concerti e performance lo hanno scelto come scenario. Insomma, il Comune utilizza con una certa frequenza quel sito straordinario, anche se le sue condizioni di conservazione non sono certo ottimali. Solo poche settimane fa sono stati interdetti la biglietteria e i servizi igenici. Non di rado i visitatori del sito ne rilevano lo stato tutt’altro che ottimale. Ci sarebbe molto da fare. Le risorse ci sono. Eccome se ci sono! 2.850.000,00 euro, finanziati dal P.O. Campania FESR 2007/2013, per l’intervento “Il nucleo di Cimitile e le Basiliche Paleocristiane – La riqualificazione delle aree a margine”. Niente per il restauro dell’area archeologica, delle architetture, delle pitture, dei marmi e delle sculture. Niente di niente. Nessun intervento. A parte nelle aree esterne, riqualificate, dove è previsto il posizionamento di sette installazioni di arte contemporanea. Costo dell’operazione? 245mila euro. La sensazione che le basiliche costituiscano per la politica non solo locale un brand da spendere in occasioni di eventi e per attrarre risorse, sembra rinsaldarsi. Sfortunatamente. Colpevolmente si investe sul ruolo di contenitore. Nella sostanza svuotandolo di ogni significato. Trasformandolo in un ristorante “prestigioso” nel quale assaporare una pizza.