Scelte tecniche, mancate qualificazioni delle nazionali, infortuni e motivi legali: sono decine i volti noti del calcio continentale che non parteciperanno alla kermesse
Non solo Pirlo, sacrificato sull’altare dell’età (37 anni) e del campionato di basso livello (la Major League Soccer americana). La lista dei giocatori non convocati a Euro 2016 dai loro commissari tecnici, per scelta tecnica o infortunio, è assai lunga: ne uscirebbe una squadra di ottimo livello. A cominciare dal francese Benzema, centravanti di 28 anni e 28 gol in 36 partite con il Real Madrid, con cui ha appena vinto la Champions League. Il motivo ufficiale è lo scandalo a luci rosse che ha spaccato lo spogliatoio dei galletti: Benzema avrebbe infatti partecipato al ricatto per il video porno in cui compariva il compagno di nazionale Valbuena (nemmeno lui convocato). Ma la sua mancata inclusione potrebbe invece essere dovuta a discriminazione su base etnica e razziale. Lo stesso Benzema oggi, dalle colonne dell’Equipe, tuona contro il tecnico Deschamps accusandolo di “aver ceduto alle pressioni del razzismo che sta montando in Francia”.
Accuse pesantissime, che erano state mosse già qualche giorno fa dalle colonne del Guardian da parte della leggenda Eric Cantona, che aveva detto che le convocazioni erano basate sulle origini etniche dei giocatori e non sul loro valore, facendo notare come insieme a Benzema (di origine algerine) non fosse stato convocato nemmeno Ben Arfa, centrocampista di origini tunisine che quest’anno ha fatto 18 gol in 36 partite con il Nizza. Deschamps ha querelato Cantona. Certo è che l’ostracismo nei confronti dei giocatori di origine nordafricana segna la fine del fasullo mito dei Black-Blanc-Beur, con cui dal 1998 il calcio francese ha preteso di raccontare come coesa una società invece profondamente fratturata. Rimasti i black e i blanc, dalla fotografia della Francia che lo scorso dicembre alle elezioni regionali ha votato il Front National come primo partito, con il 27,3% dei voti, scompaiono oggi i beur.
Puramente tecniche, invece, dato l’immenso talento a disposizione del tecnico Del Bosque, le esclusioni della Spagna. A leggere solo i nomi più famosi – Javi Martinez (Bayern Monaco), Cazorla (Arsenal), Mata (Manchetser United), Isco (Real Madrid), Costa (Chelsea) e Torres (Atletico Madrid) – si resta come minimo interdetti, ciascuno di loro sarebbe titolare inamovibile nell’Italia di Antonio Conte, alcuni di loro ne sarebbero la stella assoluta. Questa è la forza incredibile delle Furie Rosse vincitrici degli ultimi due Campionati Europei (2008 e 2012) oltre che del Mondiale 2010, questa è la debolezza di una nazionale azzurra che al massimo può interrogarsi o dispiacersi sulle mancate convocazioni dei vari Romagnoli, Pavoletti, Bonaventura, Berardi, Jorginho, Balotelli, Giuseppe Rossi e Borini.
In Germania, Löw ha scelto di non convocare Marco Reus, centrocampista offensivo multiruolo e multiuso di immenso talento, tecnico e veloce. Dopo una stagione con qualche problema fisico, lui sostiene di stare finalmente bene e di essere in forma, il tecnico ha però giustificato la sua esclusione dicendo che secondo i medici non era pronto. Probabile che alla base ci sia anche qualche rivalità di spogliatoio di cui tenere conto. Oltre a Reus, la Germania fa a meno di Trapp, portiere del Psg che avrebbe comunque fatto il secondo a Neuer, e Bellarabi, centrocampista di 26 anni protagonista della fantastica stagione del Bayer Leverkusen. In Inghilterra Hodgson ha scelto di non convocare Walcott, le cui quotazioni dal giorno della convocazione a sorpresa a soli 17 anni per il Mondiale di Germania 2006 sono scese in picchiata, e Drinkwater, centrocampista tuttofare del Leicester City che ha vinto a sorpresa la Premier League.
Campione di Inghilterra con la squadra di Claudio Ranieri, pur avendo giocato solo un paio di partite, e non convocato anche Inler con la Svizzera, mentre il Belgio ha scelto di fare a meno di Mirallas, la Russia di Kerzhakov e la Croazia di Lovren, colpevole di aver litigato con il commissario tecnico Ante Cacic. Poi ci sono i giocatori che saranno costretti a guardare Euro 2016 da casa perché le loro nazionali non si sono qualificate. Se non poteva fare altrimenti Mkhitaryan , talento dell’Armenia e del Borussia Dortmund, hanno sicuramente più rimpianti Robben (Bayern Monaco / Olanda), Pjanic (Roma / Bosnia) ed Eriksen (Tottenham / Danimarca).
L’ultimo capitolo riguarda gli infortunati. A partire dalla moria di centrocampisti per l’Italia, dove al lungodegente Verratti si sono aggiunti a ridosso della competizione anche Marchisio e Montolivo, fino alla maledizione del Real Madrid. Negli allenamenti prima della finale di Champions si è fatto male Varane, giovane difensore colonna del club e della nazionale francese, mentre in partita si è infortunato il difensore spagnolo Carvajal. Al Belgio e all’Irlanda, avversarie dell’Italia nel Gruppo E, mancheranno rispettivamente il difensore Kompany e il portiere Elliot. Fuori anche due possibili uomini mercato dell’estate, entrambi centrocampisti: per la Russia Dzagoev, di proprietà del Cska Mosca, e per la Germania Gundogan del Borussia Dortmund.