A 15 giorni dal voto delle amministrative è scattato il rituale blackout dei sondaggi elettorali, croce e delizia di un’Italia dominata dalla politica. Come il suo esorcismo, a soccorrere tutti, arrivano puntuali i sondaggi clandestini. Sul web è facile trovarli e difficile ignorarli, anche per la semplicità e la fantasia con cui aggirano l’afflato oscurantista di una legge che ha pochi omologhi al mondo e tutto il diritto di appartenere al secolo scorso, non a quello dell’iperconnessione. Basta fingere di cifrare i nomi con fantini, macchine, improbabili cardinali e il gioco è fatto. Chi del salto al divieto fa uno sport professionale riesce a far filtrare i risultati e al tempo si assicura la loro diffusione tramite i giornali che li riprendono come fenomeno di costume, fingendo che si parli d’altro. Proprio come faremo noi per dire come vanno le cose per Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Pd, Ncd, Lega e Sinistra italiana nelle principali città interessate dal voto: Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna. E allora, che dicono questi benedetti sondaggi in maschera? Scenaripolitici.it a questo giro ambienta la competizione nelle concessionarie d’auto. E allora, ecco le previsioni di vendita.
MILANO – Vanno per la maggiore Renzault che sarebbe Giuseppe Sala, sostenuto da Matteo Renzi e dal Pd, Sinistra per Milano e altri. Segue a ruota Sifiat, alias Stefano Parisi che ha componenti prodotte in casa di Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e altri. Poi c’è la Bugrull, ossia il candidato grillino Gianluca Corrado. Il sito di sondaggi lo dà in affanno ma avverte che “recentemente è stato cambiato il modello, perché la monovolume Lettogold non sembrava adatta” (riferito a Patrizia Bedori, che ha rinunciato alla candidatura).
ROMA – La Bugrilli (Virginia Raggi del M5s) va come il pane, Renzault, “con il modello di punta per il mercato romano, la nuova Renzault Jackette“, ovvero il pd Roberto Giachetti, segue. George Rover (Giorgia Meloni), che “da inglese, grazie alla guida a destra raggiunge delle vendite di tutto rispetto per questa categoria di auto di nicchia” e la casa giapponese Markuki (Alfio Marchini), che propone il modello di utilitaria Alfift, “venduta specialmente nel color grigio perla”. La sua join venture con la Silfiat (l’allusione qui è al sostegno di Silvio Berlusconi) non basta a sfondare il mercato. L’americana Fordina (Stefano Fassina, Sinistra Italiana), infine, sperava in vendite a doppia cifra ma “ha quasi rischiato di essere esclusa dal mercato per errori burocratici”.
NAPOLI – Nel capoluogo partenopeo vince nettamente Galopìn du Magistry, scrive il sito Notapolitica.it che come consuetudine ambienta la competizione negli ippodromi. “Si è imposto in 42″ netti, migliorando di addirittura 4 lunghezze la performance media delle scuderie che lo sostengono (38″). Dietro a lui, la bagarre più furiosa. Stesso tempo per Letteriénne (Gianni Lettieri) e Fan Vaillant (la Pd Valeria Valente), in 19″, ma se il puledro azzurro fa molto meglio delle scuderie raccolte sotto l’egida di Maison Liberté (17″), la cavalla di Fan Idòle (il grillino Matteo Brambilla ) peggiora sensibilmente il dato della sua casa madre (23″). E si fa raggiungere sul traguardo da Letteriénne, rischiando di compromettere le sue chance di partecipazione alla seconda manche del 19 giugno.
TORINO – Per rispetto alla tradizione Fiat, seguiamo le auto. La francese Renzault, modello allungato dietro il quale si cela Piero Fassino, “sperava di raggiungere quota assoluta di vendite”. Ma la situazione sarebbe “fluida”. Per Bugrilli, ossia Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle, “un risultato in linea con le buone performance di vendite torinesi”.
BOLOGNA – Qui è sfida aperta fra Renzault ” (Virginio Merola, candidato del Pd), Saablini (Lucia Borgonzoni, appoggiata da Lega Nord, Forza Italia e Fdi), e Bugrilli (Massimo Bugani del Movimento 5 Stelle).