Scontri tra la polizia e attivisti dei centri sociali in piazza Maggiore a Bologna, dove un gruppo di contestatori dei collettivi è riuscito ad arrivare con l’intento di contestare il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Quando si sono avvicinati ai blindati delle forze dell’ordine è partita una carica che li ha allontanati. Ci sono stati anche lanci di oggetti, sia dalle fila dei collettivi, sia da quelle dei sostenitori del Carroccio, divisi da un cordone di camionette.

“Quando avremo finito con le ruspe coi campi rom, cominceremo coi centri sociali”, ha detto il leader della Lega Nord, parlando, in piazza Maggiore. Per protestare contro la decisione del Questore si è presentato in piazza imbavagliato e con uno striscione, tenuto insieme alla candidata leghista Lucia Borgonzoni, con scritto “liberiamo Bologna”. “Sono 50 sfigati che dovrebbero essere rieducati con le buone maniere come facevano i loro amichetti in Unione Sovietica. La cosa indegna è l’atteggiamento del sindaco Virginio Merola, imbarazzante, vogliamo mandarlo a casa. La provocazione non è che alcuni bolognesi vogliano andare in piazza Verdi, ma che Merola tolleri e coccoli queste persone”.

Nei giorni scorsi Salvini aveva annunciato di voler chiudere la campagna elettorale in piazza Verdi, cuore del quartiere universitario. La questura aveva negato l’autorizzazione, visto che la piazza non fa parte di quelle scelte per la campagna elettorale, ma anche per le proteste dei collettivi universitari che, peraltro, da mercoledì primo giugno hanno organizzato un presidio in piazza. Il segretario del Carroccio un’ora fa aveva scritto su Facebook: “Sorpresa svelata! Amici Bolognesi, tra poco, alle 18, vi aspetto in Piazza Maggiore. Senza paura! Astenersi zecche rosse, centri a-sociali e perditempo: Bologna non è vostra, Bologna è dei bolognesi perbene!”

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