I grillini in piazza del Popolo, il Pd in periferia e Alfio Marchini a Ostia con Silvio Berlusconi. Giorgia Meloni a casa, perché il comizio di chiusura ha deciso di farlo il 2 giugno per la festa della Repubblica. Ultimi colpi della campagna elettorale per il Campidoglio a distanza, mentre tutti si contendono un posto per l’eventuale ballottaggio con il favorito M5s. “Noi inesperti? Gli esperti si sono mangiati Roma”, ha detto la grillina Virginia Raggi.”Se vinci non sai dove mettere le mani”, ha attaccato il dem Roberto Giachetti. La candidata M5s ha replicato: “Invece lui e il Pd sapevano benissimo dove metterle, per questo la città è ridotto all’osso”. Per Marchini da Ostia ha parlato Silvio Berlusconi, che invece l’ha buttata sul nazionale: “La sua vittoria sarebbe un primo avviso di sfratto a un governo abusivo e illegittimo”. La candidata di Fratelli d’Italia e Lega Nord Meloni ha invece commentato su Facebook: “Gli avversari parlano di me nei loro comizi. Bene. Conferma che siamo già al ballottaggio. Ci vediamo nelle urne”.
La piazza più complicata è stata quella dei 5 stelle che sul voto del Campidoglio si giocano tutto: senza Beppe Grillo e senza Gianroberto Casaleggio, ad accompagnare la Raggi c’erano i parlamentari M5s, poi Dario Fo e l’attore Claudio Santamaria che ha cantato Rino Gaetano in coro con la folla “Nun te reggae più” in versione anti-renziana. Roma è il banco di prova per i 5 stelle e non manca chi teme l’ipotesi di una vittoria. “Dateci la possibilità di governare a tutti i livelli e non vi pentirete”, ha detto il membro del direttorio Luigi Di Maio. “Ora o mai più, dateci la possibilità di governare questa città e poi il Paese intero”.
A fine serata non c’è stato il tutto esaurito (anche se gli organizzatori parlano di 50mila persone), ma le aspettative restano alte. “Dovranno ingoiarsi un rospo grande come un melone”, ha detto il premio Nobel. Il comico, che con la sua assenza ha ufficializzato ancora di più il passo indietro dal Movimento, ha mandato un video dove cammina sulle acque: “Governare è possibile”, lo slogan. E ha poi fatto una chiamata in diretta per chiudere il comizio: “L’hanno accusata di tutto, di essere eterodiretta. Ma da chi? Ognuno deve fare la propria parte. Non esiste un’unica entità che ti eterodirige, non credete più alle balle infantili. Nessuno ci regalerà nulla. Non so dirvi quanto ci vorrà ancora, ma di sicuro siamo nella direzione opposta del baratro”. Per il Pd invece l’evento è stato un fallimento e i vari esponenti del partito hanno cominciato a twittare foto della piazza con l’hashtag #MiRaggi: “Balle spaziali in manifestazione flop”, ha detto la deputata Alessia Rotta. Mentre per il parlamentare Michele Anzaldi: “Piazza mezza vuota. Jeeg Robot non basta”.
L’ultimo comizio della Raggi in piazza del Popolo – La candidata M5s è arrivata sul palco rivolgendosi alla piazza “siete voi la mia squadra”, come da copione le hanno risposto in coro “onestà, onestà”. Si è chiusa così la campagna elettorale che segna una delle prove più difficili per il Movimento, quella a cui teneva più di tutte Casaleggio e che potrebbe dare la spinta per il governo nazionale o affossare i grillini: “Gli insegniamo noi come si riempiono le piazze e come si fa politica: li asfaltiamo“, ha detto la Raggi. Grillo non si è presentato, ma ha mandato un videomessaggio dove cammina sull’acqua e dice: “Non abbiamo l’esperienza, ma serve il cuore e la volontà e con queste si possono fare cose impossibili. Come sto facendo io: mi elevo sull’acqua. Potete cambiare la più grande città del mondo. E’ il movimento che nasce dall’impossibile”. Poi telefona: “Dicono che la Raggi è eterodiretta, ma da chi? Casaleggio con una seduta spiritica? Da me? Io? Ma mi immaginate che do le dritte a Virginia, io che non riesco a eterodirigere il mio portafoglio a casa. Se a casa dico Passami il sale mi rispondono: uno vale uno, prenditelo“.
Grande assente anche Davide Casaleggio, il figlio del cofondatore che in questi anni sempre ha accompagnato il padre negli eventi importanti. Non c’erano i leader, ma al posto loro alcuni dei volti più noti dei parlamentari 5 stelle. “Ci accusano di essere inesperti”, ha detto la Raggi, “ma Roma gli esperti se la sono mangiata con le lobby e i loro amici”. Si è poi rivolta ai suoi avversari: “Giachetti dove era quando se magnavano la città?” La legge Fornero? “L’ha votata la Meloni che va in piazza a difendere le persone”. E ha chiuso: “Hanno paura, continuano a parlare di noi. Ieri Renzi ha detto: ‘Se il 5 stelle vince al primo turno mi dimetto’. Signori, abbiamo un motivo in più per convincere gli indecisi, quello che pensano di astenersi, quelli che vogliono andare al mare. Signori, è la nostra occasione, un motivo in più per convincerli”. Il presidente del Consiglio in realtà ha detto che se vince il “no” al referendum confermativo sulle riforme costituzionali lascia il governo.
Dal palco è intervenuta anche la deputata Roberta Lombardi, punto di riferimento del M5s a Roma: “Non ci vuole coraggio a votare M5s”, ha detto, “l’unica vera forza politica di questo paese. Ci vò coraggio a votà quegl’artri”. Lombardi ha anche toccato il tema più contestato durante la campagna elettorale, ovvero la decisione di affiancare la Raggi in caso di vittoria con un mini direttorio di cui la stessa Lombardi dovrebbe fare parte: “Su questo staff, su questo coordinamento si è fatta un po’ di mitologia. E noi oggi siamo qui per spiegarvi come funziona…”. Lombardi ha quindi presentato parte della squadra, ovvero il consigliere regionale Gianluca Perilli e l’eurodeputato Massimo Castaldi.
Il tour di Giachetti: “Assenza di politica ha danneggiato questa città” – Il candidato dem ha scelto di chiudere l’ultimo giorno di campagna elettorale facendo dei mini comizi in giro per la Capitale. Ha scelto di girare la città da Casalotti a Ostia, da piazza Bologna al Quadraro, un percorso che ha chiamato tour metro G, proprio come una linea di metropolitana che congiunga una città dove non esistono centro e periferia, ma tanti centri. E ha attaccato l’avversaria del Movimento 5 stelle: “Raggi, tu non sai come funziona l’amministrazione comunale, non sapresti dove mettere le mani, ti metteresti su una poltrona e aspetteresti che qualcuno ti dicesse cosa fare perché se vai contro il contratto devi pagare una penale di 150mila euro“. Il riferimento è al codice etico firmato dai candidati M5s con la multa per chi dissente e fa un danno di immagine al Movimento.
Giachetti dal canto suo ha detto di essere sicuro che il Pd andrà al ballottaggio: “Abbiamo compiuto un miracolo, pochi mesi fa non ci davano nemmeno al ballottaggio, oggi invece ci siamo e resta da vedere solo con chi. Ci hanno riso dietro quando ascoltavamo la città dicendo ‘non c’avete er programma’, e ora ne abbiamo uno di 96 pagine fatto con i cittadini che non è un programma elettorale ma di cose concrete”. Il deputato Pd ha poi risposto alle accuse dell’ex sindaco dem Ignazio Marino: “La mia vita l’ho trascorsa soprattutto facendo politica, non me ne vergogno e anzi lo rivendico perché l’assenza di politica ha danneggiato questa città. Si è visto che fine ha fatto chi diceva ‘non è politica, è Roma’, e mi riferisco a Ignazio Marino che continua a scaricarci addosso palate del suo livore”.