“Antonia Colasante Sindaco de Roma”. Con questo slogan politico, e al grido “Votantonia! Votantonia!”, compare una nuova candidata per la corsa al Campidoglio: Antonia Colasante. Con una differenza rispetto a tutti gli altri candidati che puntano a governare la Capitale: la donna dichiara di essere un fake, un falso, ma mascherato da verosimile.
Sul suo sito, un blog personale, la Colasante mette subito in chiaro che la sua “non è una campagna elettorale reale. In vista delle prossime elezioni amministrative della Capitale, il 5 giugno 2016, Valentina Cinelli e Antonia Colasante hanno avviato una campagna elettorale semiseria per alleggerire, analizzare ed enfatizzare il clima surreale che si è venuto a creare”. E conclude: “#votantonia è un esperimento goliardico e di comunicazione politica: non è intenzione offendere, denigrare o diffamare nessuno dei candidati sindaco reali”.
Eppure non manca nulla che ogni campagna elettorale dovrebbe avere: c’è un logo, un cornetto stilizzato ricavato sulla pianta di Roma, c’è un fundraising personale che “serve esclusivamente per offrire un aperitivo a tutti i sostenitori, agli amici e agli elettori fake, come il Candidato del resto” e c’è una campagna social a tamburo battente che si interessa di diversi temi. Su abitazione e territorio la Colasante propone di “Risolvere il problema abitativo di Roma con i Lego: una confezione a ogni famiglia per costruirsi la casa dei sogni”, mentre riguardo a mobilità e trasporti afferma: “Non è la destinazione, ma il viaggio che conta. Certo un treno in orario pure non farebbe schifo”. E infine su sanità e servizi dice: “Votantonia is the answer. L’analgesico per i dolori elettorali”.
Ma chi è Antonia Colasante? Nella vita reale si occupa di comunicazione e media e, assieme alla collega Valentina Cinelli con la quale ha ideato la campagna, sa quali corde toccare per rendersi credibile. Su Facebook e Twitter ha qualche centinaio di follower che la seguono e la assecondano rispondendo alle sue provocazioni con la stessa ironia.