Le forze governative siriane, sostenute dall’aviazione russa, sono entrate nella provincia di Raqqa dalla vicina provincia di Hama. A riferirlo è l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui i “falchi del deserto”, un reparto speciale siriano addestrato da militari russi, ha varcato il confine amministrativo di Raqqa, dal 2013 roccaforte dell’Isis in Siria, e punta ora alla città di Tabqa, dove ha sede la diga sull’Eufrate.

L’agenzia di stampa di Stato Sana aveva già informato dei progressi dell’esercito nella zona di Azariya, a est della provincia di Hama, dove negli scorsi giorni le forze di Damasco erano riuscite a bloccare la principale via di rifornimento dell’Isis: proprio qui erano stati registrati violenti scontri fra Isis e truppe siriane, per un bilancio di almeno 26 jihadisti e nove soldati morti. Stando all’Osservatorio, le forze governative stanno ora tentando di arrivare al lago Eufrate, prima conosciuto come lago Assad, per prendere il controllo della strada che collega Raqqa con la vicina provincia di Aleppo, nel nordovest del Paese.

Se le truppe di Damasco conquistassero questa zona strategica, l’Isis si vedrebbe circondato nella provincia di Aleppo su tre fronti: a sud e a sud-ovest dal regime, a ovest della provincia di Aleppo dai ribelli e a est della stessa provincia dalle Forze della Siria democratica (Fsd). Queste ultime sono una milizia curdo-araba appoggiata dagli Stati Uniti che hanno di recente preso il controllo di un altro villaggio della provincia di Aleppo: salgono così a 29 le località sottratte al controllo dell’Isis negli scorsi giorni.

Sempre ad Aleppo unità armate di Jabhat Al Nusra, il gruppo fondamentalista affiliato ad Al Qaeda, hanno bombardato con “missili, cannoni e mortai zone residenziali, l’aeroporto e postazioni dell’esercito siriano e delle milizie curde vicino Handarat“, uccidendo “40 persone” fra civili, poliziotti, militari e provocando “oltre 100 feriti”. A riportarlo è il centro di riconciliazione russo in Siria citato da Interfax. Secondo Mosca, il grosso delle vittime si trova nel quartiere Sheikh Maqsood, dove una stazione della polizia e alcuni vicini edifici civili sono stati “distrutti”.

Secondo le agenzie, poi, gli stessi combattenti del movimento fondamentalista Al Nusra assieme ai miliziani dello Stato Islamico da giorni conducono “ricognizioni” a colpi di artiglieria nella stessa zona di Handarat. A questo proposito il centro di riconciliazione russo per la Siria sottolinea come ai terroristi “non manchino le munizioni” e che “hanno aperto il fuoco su zone residenziali, edifici amministrativi e le postazioni delle forze governative”.

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