Un dibattito al Festival dell’Economia per parlare di “centro e periferia” nel giorno del silenzio elettorale. La candidato M5s a Roma Virginia Raggi e il dem Piero Fassino che corre per essere riconfermato a Torino si incontreranno a Trento alle 18 per una tavola rotonda insieme ai colleghi Guido Castelli (Ascoli Piceno) e Flavio Tosi (Verona). La decisione ha scatenato numerose polemiche tra gli avversari politici che vedono nell’incontro una violazione della pausa dalla campagna elettorale alla vigilia del voto.
All’attacco nelle scorse ore anche il Pd. “Rispetto il silenzio”, ha detto la Raggi. “Infatti a Trento parlerà di periferie”. Gli ha risposto il candidato del centrosinistra al Campidoglio Roberto Giachetti: “Se vabbè…delle periferie di che, della luna?”. Critico anche il commissario dem per Roma Matteo Orfini: “La Raggi ha fatto un’affermazione rivelatrice di quel che pensa. Ha detto io non parlerò di campagna elettorale o Roma ma di periferie. Evidentemente non considera il tema delle periferie qualcosa di cui il sindaco si deve occupare. Ci sono opzioni: o è in malafede e va a fare campagna nel giorno del silenzio elettorale, o non pensa alla riqualificazione delle periferie”.
Una scelta di “pessimo gusto” secondo Arturo Scotto di Sinistra Italiana, ma che vede protagonisti anche i dem con Fassino e non solo i 5 stelle. “Vedo che molti candidati e dirigenti del Partito democratico stanno protestando”, ha commentato. “Giusto, è una scelta di pessimo gusto oltre che una palese violazione delle regole. Aspetto però di vedere la loro medesima protesta per la contestuale partecipazione allo stesso dibattito del candidato del Pd a Torino, Piero Fassino. Dalle parti del Nazareno evidentemente usano due tipi di misure: chi può violare le regole deve essere solo del Pd”.