Una lezione, di rimonta e di sorpassi. Di controllo e reazione. Valentino Rossi vince in Catalogna e, complice il ko di Jorge Lorenzo, riapre un mondiale che sembrava abbastanza segnato dopo lo scorso gp. “E’ stata una grandissima vittoria, una delle più belle di tutta la mia carriera, e la dedico a Luis Salom e alla sua famiglia” ha detto a caldo il pilota di Tavullia, che ha poi anche stretto la mano al rivale Marquez, primo episodio distensivo tra i due dopo le polemiche scaturite nella parte finale della scorsa stagione. Invece, come da previsioni, il 2016 è stagione vivace, elettrizzante e senza padroni. Il protagonista al Montmelò è il Dottore, autore di una rimonta magistrale e ora incollato al campione del mondo e a Marc Marquez, secondo in Spagna, in classifica generale. La gara del pilota di Tavullia, nella classe regina al settimo sigillo in Catalogna dove non vinceva dal 2009, è un crescendo rossiniano di classe e resistenza, completato dal tonfo di Lorenzo, atterrato da Andrea Iannone a metà gara mentre i due erano in lotta per il quinto posto con il maiorchino in evidente difficoltà dopo la partenza lanciata. Per il ducatista si tratta del quarto incidente in questa annata: ancora una volta il suo è un errore clamoroso, inaccettabile, un vero e proprio tamponamento scellerato alla ricerca di una linea già occupata dal pilota Yamaha. Arrabbiato e dolorante, Lorenzo deve così cedere la testa del motomondiale. Ora comanda Marquez con 125 punti, seguito dal maiorchino a 115 e con Rossi a 103. Tutto capovolto, tutto riaperto. Anche grazie al capolavoro di Valentino, arrivato in un’atmosfera pesante dopo la morte del pilota Luis Salom.

Sul circuito modificato dopo l’incidente al 25enne spagnolo, la Yamaha del Dottore parte male, affondando fino all’ottava posizione mentre Lorenzo sorpassa Marquez e si prende la testa della corsa. L’avvio difficile del pesarese rende ancora più avvincente la sua remuntada, accolta dai boati del pubblico catalano. Al primo passaggio sotto il via, è già sesto. Poi risale ancora fino alla quarta posizione e mette nel mirino il terzetto di testa, dove comanda ancora il compagno di squadra. Ripreso al settimo giro con una staccata imperiale in fondo al rettilineo, dopo aver già messo alle spalle Marquez con un gran sorpasso. Il Cabroncito è il più veloce assieme a Rossi: la sua Honda supera un Lorenzo in evidente difficoltà e si incolla all’eterno rivale. Mentre il campione del mondo scivola anche dietro a Pedrosa e Vinales, davanti si lotta. Prima della corrida finale, però, Iannone combina il patatrac impedendo a Jorge di difendere almeno la testa della classifica generale portando a casa qualche punticino.

A quel punto, l’attenzione è monopolizzata dalla sfida Rossi-Marquez, nuovamente faccia a faccia dopo Sepang. Qui è tutto corretto. Lo spagnolo è più veloce di Valentino, che si difende da campione fino a tre giri dalla bandiera a scacchi nonostante le difficoltà con le gomme. Marquez attacca in fondo al rettilineo e questa volta il Dottore non può difendersi con linee impossibili e staccate furiose. Ma Valentino ha il guizzo del fenomeno ancora da sfoderare: un giro dopo, nello stesso punto, si beve il pilota della Honda e corre via subito dopo controllando in tranquillità. Pubblico in delirio. Rossi è ancora nella compagnia che lotterà per il titolo. E vista la rabbia e la classe, sembra destinato a rimanerci fino alla fine.

Marquez: “Ora siamo davanti a tutti in campionato”– “Oggi è stata una gara davvero difficile per me, perché sapevo che con queste temperature così alte avrei faticato di più. L’importante – ha detto Marquez – è aver fatto una bella battaglia con Valentino, la gente si è divertita, è importante che ora siamo davanti in campionato, che è la cosa fondamentale. Ovviamente questa battaglia è per Luis Salom”.

Pedrosa – “Sono contento di vedere tanta gente qui a sostenere Luis”  – “Voglio dedicare questo podio a lui e alla sua famiglia” sono le dichiarazioni di Pedrosa, al termine della gara. “Ho scelto le gomme medie perché non avevo un feeling perfetto con le altre ed ho dovuto fare questo azzardo, ho dovuto gestire e all’inizio non ho spinto a limite ma non so perché Vinales è stato così aggressivo, ha fatto delle manovre strane ed ho perso il contatto con il gruppo di testa. Dopodiché ho cercato di dare il mio ritmo ma a 6-7 giri dalla fine le gomme erano finite, ma credo sia stata la scelta giusta per me”.

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