LA CRONACA - Non solo il trionfo del M5s nella Capitale e in parte a Torino, ma anche la sofferenza del Partito democratico in molte altre città. E lo dimostrano i silenzi dei candidati dem nelle principali città. A Napoli, ad esempio, la Valente non conquista neanche il ballottaggio. Partito di governo arranca anche in altri Comuni come Grosseto, Novara, Benevento. Confermati invece Salerno, Rimini e Cagliari dove però il primo cittadino è l'arancione Zedda
E’ il volto di Virginia Raggi che rimbalza sui giornali di tutto il mondo. E’ lei che si presenterà da candidata favorita come sindaco di Roma al ballottaggio tra due settimane con Roberto Giachetti (Pd) che per 3 punti supera Giorgia Meloni. “E’ un risultato storico per Roma” ammette spalancando il suo sorriso. Ma il trionfo nella Capitale dei Cinquestelle (che in un certo senso fa impallidire il risultato dei Cinquestelle alle Politiche 2013) è solo una faccia del primo turno delle elezioni comunali che hanno portato al voto 13 milioni di italiani in 1342 città e paesi (tra cui 7 capoluoghi di Regione e 18 di provincia). C’è intanto l’affluenza finale che si aggancia al 62 per cento con un netto calo rispetto al 2011: non un crollo, anche in rapporto con i dati di Europee e Regionali degli anni scorsi.
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Napoli, Milano, Bologna, Torino: spine democratiche
C’è soprattutto la sofferenza del Pd, non solo a Roma, ma quasi ovunque. Di certo il momento difficile dei dem ha il suo simbolo a Napoli. I dati dicono che Valeria Valente – che ha vinto quelle primarie così caotiche contro Antonio Bassolino – non andrà al ballottaggio: è rimasta inchiodata al 21,5%. La sfida finale per guidare il capoluogo partenopeo sarà invece di nuovo (come 5 anni fa) tra Luigi De Magistris, un altro sindaco arancione come Zedda e Pisapia, e Gianni Lettieri, che riuniva il centrodestra. A Milano il candidato renziano Beppe Sala si ritrova impantanato in un rischioso testa a testa con Stefano Parisi e dice tutto il fatto che l’ex ad di Expo non è mai uscito dalle stanze del suo comitato elettorale, mentre l’ex capo di Fastweb si è offerto con generosità ai giornalisti con lo spirito alle stelle. A Bologna, poi, il sindaco uscente Virginio Merola viene costretto al ballottaggio (dove troverà la leghista Lucia Borgonzoni) e soprattutto raccoglie la cifra deludente del 37 per cento circa. A Torino un altro sindaco uscente, Piero Fassino, ha sentito a lungo il fiato sul collo della candidata grillina Chiara Appendino che ora ha 10 punti di ritardo. Risultati, quelli di Bologna e Torino, ben al di sotto delle aspettative: Merola e Fassino speravano in un primo turno con consenso più solido. Entrambi affronteranno il ballottaggio con i favori del pronostico visto il vantaggio accumulato: eppure rischiano, non poco. A dimostrare che qualcosa non va in casa Pd, poi, c’è che tutti i candidati democratici restano in silenzio per ore: Giachetti non parla, Sala nemmeno, Fassino scandisce qualche frase a notte fonda, Merola manda una nota. “Abbiamo ricevuto il messaggio che gli elettori ci hanno voluto rivolgere attraverso il voto”.
Pd soffre anche in provincia
A Roma, Milano, Torino e Bologna il Pd può ancora vincere al secondo turno, ma resta il momento di crisi in molte città: a Grosseto il candidato del Pd Mascagni è dato dietro a quello del centrodestra Vivarelli Colonna, a Novara il sindaco uscente Ballaré è costretto a inseguire il candidato di Lega-Fdi Canelli, a Ravenna sarà di nuovo ballottaggio dopo 23 anni e il democratico De Pascale se la dovrà vedere con Alberghini (centrodestra), a Benevento Del Vecchio (che ha vinto le primarie Pd) arriverà al ballottaggio insieme contro un veterano della politica, Clemente Mastella. Certo, come dice il vicesegretario Lorenzo Guerini già all’indomani del 5 giugno il Pd può dire di governare 800 Comuni, tra questi ci sono Salerno (dove Vincenzo Napoli ha vinto con percentuali “alla De Luca”: oltre il 73%), Rimini (dove il sindaco uscente Andrea Gnassi è stato riconfermato con il 57%) e infine Cagliari, con Massimo Zedda eletto al primo turno per il secondo mandato. Il primo cittadino del capoluogo sardo, tuttavia, è espressione di Sel, il che riaprirà il dibattito sulle alleanze del Pd: il dato di Cagliari è la conferma che il centrosinistra storico può vincere perfino in roccaforti moderate, “di destra”, come Cagliari.
Il caso Roma: M5s primo partito, sprofondano Forza Italia e Pd
Sempre sul momento complicato del Pd, non possono non far riflettere i numeri di Roma, dove i Cinque stelle sono diventati il primo partito con il 35,6%: rispetto ai risultato del 2013 (12,8%) i grillini hanno triplicato i loro voti. A pagarne le conseguenze sono stati i democratici e Forza Italia. Il partito di governo, infatti, si è attestato al 17%, contro il 26,26% delle comunali del 2013 e il 43,07% delle Europee. Se non è un tracollo poco ci manca. Nulla, però, di paragonabile al risultato di Forza Italia, arrivata ormai al 4% (13,4% alle Europee), di cui ha approfittato soprattutto Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, schizzata al 12,3% dopo il 5,32% delle Europee. Per quanto riguarda la ripartizione del voto, la Raggi è in testa in 13 municipi della Capitale su 15. Roberto Giachetti è primo solo nel I (centro storico) e nel II (Parioli San Lorenzo). La candidata grillina, inoltre, fa il pieno di preferenze a Ostia, il X municipio commissariato per mafia, sfiorando il 44% dei voti. Bene anche a Tor Bella Monaca (VI municipio), periferia della Capitale, dove raggiunge quota 41,04% e dove anche Giorgia Meloni, che lì aveva scelto di chiudere la sua campagna elettorale, raggiunge il suo miglior risultato con il 25,61% superando Roberto Giachetti che si ferma al 17,4%. Meloni con il 23,41 supera Giachetti (22,25) anche nel V Municipio (Pigneto, Prenestino, Centocelle) quartieri storicamente rossi. Raggi raggiunge un risultato importante anche in IV Municipio, nella periferia del Tiburtino dove arriva a quota 37,66%. Quasi testa a testa tra Raggi e Giachetti a Monteverde (XII), quartiere del candidato dem che ottiene il 30,49% contro il 31,84 della candidata M5s. Marchini va forte nel XV, nei quartieri bene di Cassia e Flaminia, dove prende il 16,84% e anche ad Ostia, dove ha chiuso la campagna elettorale, con l’11,19. Stefano Fassina raggiunge il suo miglior risultato in VIII Municipio (Garbatella, Ostiense, Ardeatino) con il 6,82% dei voti. Risultato simile anche a Torino. Quando sono state scrutinate 872 sezioni su 919, nel capoluogo piemontese il primo partito – seppure di poco – è il Movimento 5 Stelle: con il 29,87% delle preferenze supera il Partito democratico che è al 29,82%. La Lega è ferma al 5,79%, mentre Forza Italia è al 4,67%.
Centrodestra: Forza Italia male, Lega ne approfitta
Il centrodestra sembra preda della schizofrenia politica del suo padre nobile, Silvio Berlusconi. A Milano Parisi va alla grande, arriva – in certe proiezioni – a superare Sala: e l’ex manager ha dietro tutti, da Forza Italia (che a Milano torna a rigonfiarsi, 21 per cento) all’Area Popolare, passando per Lega, Fratelli d’Italia, Passera. A Roma, invece, proprio Marchini – il candidato di Berlusconi – è stato matematicamente il motivo per cui Giachetti – il candidato di Renzi – va al ballottaggio al posto della Meloni. Anzi, la Raggi ha mangiato un bel pezzo di elettorato allo stesso Marchini (in nome del voto utile). Anche per questo motivo ora Salvini è furibondo (“Forza Italia ha fatto una scelta suicida”) e ora potrà spendere i propri successi (in parte Milano, la stessa Novara, l’occasione mancata della Meloni a Roma, la prestazione della salviniana Borgonzoni a Bologna) come un credito da spendere il prima possibile per completare l’attacco alla leadership del centrodestra.
Infine l’area di sinistra. Le candidature di Basilio Rizzo a Milano, Stefano Fassina a Roma e Giorgio Airaudo a Torino hanno raccolto tra il 3 e il 5 per cento. Quasi nulla per incidere dall’opposizione, quanto basta per mettere a rischio la vittoria dei candidati del Pd. Il Partito democratico, insomma, rischia di soffocare una volta di più nella ricerca dell’autosufficienza.
CRONACA ORA PER ORA
11.15 – Di Maio: “Ha vinto rivoluzione gentile del M5s”
“Il Movimento 5 Stelle andrà al ballottaggio in tanti comuni italiani e soprattutto a Roma e Torino con un risultato storico. Gli italiani ci hanno riconosciuto la capacità di governare e dobbiamo essere onorati della loro fiducia. Stiamo cambiando questo Paese con onestà e partecipazione. È la nostra Rivoluzione gentile, a cui partecipano sempre più persone. Coraggio!”. Così l’esponente del direttorio M5s Luigi Di Maio sul blog di Beppe Grillo.
11.07 – Maroni: “Gioia per la Lega, ribaltati sondaggi Pd”
Oggi provo una grande soddisfazione per l’affermazione della Lega, che è andata ben oltre le previsioni, ribaltando risultati che sembrano già scritti, a Varese e a Milano e nelle altre città, e i sondaggi tarocchi del Pd”: lo ha detto all’ANSA il governatore lombardo, ed ex ministro dell’interno, Roberto Maroni. “Abbiamo conquistato tanti comuni – ha aggiunto – e adesso andiamo ai ballottaggi per vincere, affermando il modello Lombardia”.
10.48 – Presidente Regione Toscana Enrico Rossi: “Pd male, basta rincorrere il centro”
“Il Pd non ottiene un buon risultato: se lo paragoniamo poi alle elezioni precedenti, sia amministrative che europee, c’è un evidente arretramento”. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, commentando i risultati del primo turno delle elezioni amministrative. “Non serve rincorrere il centro politico e sociale, specialmente in una fase in cui la politica tende a radicalizzarsi”, ha detto l’esponente del Pd: “I dirigenti del mio partito – ha aggiunto – si ricordino che queste elezioni dimostrano anche come esiste una destra che, dove unita, ottiene buoni risultati elettorali. Dobbiamo fermarla”. Secondo Rossi, che ha parlato a margine della presentazione dei rapporti dell’Irpet sull’economia toscana e sul mercato del lavoro regionale, fra i vari candidato “Giachetti ha recuperato in una situazione molto problematica e negativa, ed è riuscito a diventare secondo, ma a Roma il M5S è diventato un partito di massa”.
10.37 – Salvini: “Renzi esce stra indebolito dal voto”
“Renzi esce stra-indebolito dal voto”: lo ha detto Matteo Salvini, commentando a radio Padania il risultato elettorale. “Adesso vinciamo i ballottaggi, poi parte la battaglia per il referendum – ha aggiunto – per cacciare Renzi. Mentre il risultato dei 5 Stelle merita rispetto e andrà analizzato perché loro sono anti-sistema e contro la cricca europea”.
10.40 – Maria Stella Gelmini la più votata a Milano: 11mila preferenze
E’ Maria Stella Gelmini la più votata al consiglio comunale di Milano dove ha ottenuto ben più di 11 mila preferenze. Al secondo posto, dietro di lei il segretario della Lega Nord Matteo Salvini e l’assessore uscente, e capolista del Pd, Pierfrancesco Majorino entrambi al di sopra delle settemila. Nella lista Popolari per Milano il più votato è stato il consigliere comunale uscente Matteo Forte che con oltre 2.200 voto ha superato abbondantemente l’ex ministro Maurizio Lupi, che ora è capogruppo di Ap alla Camera. L’ex sindaco Gabriele Albertini è il più votato della lista civica di Stefano Parisi con oltre 1.300 voti, Riccardo De Corato, che siede in consiglio comunale da 31 anni, è il primo nella lista di Fratelli d’Italia con 2.300 preferenze. Nella lista SinistraXMilano, che ha appoggiato Beppe Sala, il più votato è stato l’assessore alla Cultura Fiippo del Corno (oltre 1900 voti) mentre fra i 5 stelle a farla da padrona è Patrizia Bedori, che aveva vinto le comunarie ma poi si era ritirata dalla corsa a sindaco.
10.20 – Bologna, concluso scrutinio: Merola-Borgonzoni al ballottaggio
A Bologna si è concluso lo scrutinio delle 445 sezioni. Il sindaco in carica Virginio Merola del Pd ha raccolto 68.752 voti pari al 39,46%, ed andrà al ballottaggio con Lucia Borgonzoni (Centrodestra) che ha raccolto 38.1804 voti pari al 22,27%. Esclusi Massimo Bugani (M5S) che si ferma a 28.913 voti pari al 16,59%, Manes Bernardini che raggiunge il 10,43% con la Lista civica – insieme Bologna, Federico Martelloni al 7% con la Lista civica – coalizione civica, Matteo Badiali all’1,51% con la Federazione dei verdi, Ermanno Lorenzoni all’1,25% (Partito comunista dei lavoratori), Mirko De Carli all’1,19% (Il popolo della famiglia), Sergio Celloni allo 0,25% con la Lista civica – giustizia onore libertà.
10.15 – Savona, ballottaggio centrodestra-centrosinistra. M5s primo partito
La candidata sindaco del Pd Cristina Battaglia e Ilaria Caprioglio della Lega andranno al ballottaggio a Savona. Dopo una sfida all’ultimo voto con il Movimento 5 Stelle a contendersi con il Pd la poltrona di sindaco della città ligure sarà Caprioglio, sostenuta non soltanto dal Carroccio, ma anche da due liste civiche. Battaglia ha ottenuto il 31,78% delle preferenze, Caprioglio il 26,61%. Salvatore Diaspro del M5S si è fermato al 25,10%. Il Movimento 5 Stelle è comunque il primo partito con il 24,19% dei voti; seguono il Pd (21,91%), la Lega nord (11,80%).
10.00 – Alle 13 conferenza stampa della Valente a Napoli
La conferenza stampa di Valeria Valente, candidata del centrosinistra a sindaco di Napoli, prevista per questa mattina presso il comitato in Piazza Bovio n.14, è posticipata dalle ore 12 alle ore 13.
09.16 – Ballottaggio roma, Gasparri: “Noi né con Raggi né con Giachetti”
“A Roma né Giachetti né Raggi. Ci mancherebbe pure…”. Lo afferma Maurizio Gasparri (FI) riferendosi al sostegno del suo partito al ballottaggio per il Campidoglio.
09.05 – Alle 12 conferenza stampa Renzi-Guerini-Serracchiani
Lo stato maggiore del Pd terrà una conferenza stampa oggi alle 12 al Nazareno. Parteciperanno il segretario Matteo Renzi, i vicesegretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, il presidente Matteo Orfini e la responsabile Enti locali Valentina Paris.
08.59 – Crotone, ballottaggio Barbieri (Pd)-Pugliese (civiche)
Quando sono state scrutinate 47 sezioni su 73 a Crotone in testa c’è Rosanna Barbieri, candidata sostenuta dal Pd e da alcune liste civiche con il 29.77% delle preferenze. Alle sue spalle Ugo Pugliese, quattro liste civiche tra cui I Demokratici più il Nuovo Cdu, con il 26.83%. Terzo posto per Ilario detto Dario Sorgiovanni del Movimento 5 Stelle (17.82%).
08.35 – Blog Grillo: “Risultato storico”
Per il M5s “è un risultato storico” e ora “cambiamo tutto”. Così il blog di Beppe Grillo commenta, a notte fonda, il voto delle elezioni comunali e in particolare il risultato dei pentastellati a Roma e Torino. “Un risultato storico!”, è scritto a lettere maiuscole per due volte in un post dove si rileva anche che a Savona si profila il ballottaggio, grazie a Salvatore Diaspro, a Bologna Max Bugani “ha raddoppiato i voti delle precedenti elezioni comunali, a Milano con Gianluca Corrado il MoVimento 5 Stelle è passato dal 3% a circa il 10% e a Napoli con Matteo Brambilla dall’1 al 10%”. Inoltre “ci sono già alcuni sindaci eletti al primo turno (per ora Fossombrone e Vigonovo)”. Insomma, “Il MoVimento 5 Stelle è lento ma inesorabile. Cambiamo tutto!”.
08.30 – Continua a diminuire l’affluenza
L’astensione continua a crescere inarrestabile, confermando il trend negativo delle ultime elezioni. Al primo turno delle comunali, l’affluenza si è fermata al 62,14%. Rispetto alle precedenti amministrative il divario è di oltre 5 punti. Il calo è particolarmente marcato al Nord: quasi 13 punti a Milano, 11 a Bologna, 9 a Torino. Segno negativo anche a Napoli (-6%) mentre Roma va in controtendenza con il 57,13% rispetto al 52,8 del marzo 2013. A Cagliari, dove il sindaco uscente Massimo Zedda sembra destinato ad essere eletto al primo turno, alla chiusura dei seggi aveva il 60,19%, rispetto al 71,44 delle precedenti amministrative.
08.05 – A Roma M5s primo partito, sparisce Forza Italia
A 2117 sezioni scrutinate su 2600 il M5s risulta essere il primo partito a Roma, con una percentuale che si attesta al 35,6%. Alle comunali del 2013 era al 12,82%, quindi ha quasi triplicato le preferenze. Alle Elezioni Europee del 2014 la percentuale era del 24,95%. Crollo del Pd, che si attesta al 17,2% contro il 26,26% delle comunali del 2013 e il 43,07% delle Europee. Fdi arriva al 12,3%, raddoppiando i consensi delle comunali del 2013 (5,93%) e delle Europee (5,32%). Crollo per Forza Italia al 4,2% contro il 13,46% delle Europee.
08.01 – Grosseto, centrodestra e centrosinistra al ballottaggio
Con 56 sezioni scrutinate su 76, a Grosseto è in testa il candidato sindaco del centrodestra Antonfrancesco Vivarelli Colonna con il 39,88%. Seguono Lorenzo Mascagni del centrosinistra (34,14%) e il Movimento 5 Stelle con Giacomo Gori (19,85%). L’affluenza definitiva è stata del 67,46%, in calo rispetto al 73,39% delle passate amministrative.
07.55 – Rimini, risultato definitivo: Gnassi è confermato sindaco
A Rimini, dove l’affluenza è stata del 58,67% contro il 68,30% delle scorse elezioni, a scrutinio completato, è stato confermato sindaco al primo turno Andrea Gnassi, eletto grazie a 37.391 voti pari al 56,99% raccolti dalla coalizione composta da Pd (33,45%, Lista civica – Patto civico con Gnassi (13,83%), Lista civica – Rimini attiva (3,56%), Lista civica – Futura con Gnassi (2,46%), Sinistra x Rimini (1,37%), Italia dei valori (+1,24%). Sconfitto Marzio Pecci del centrodestra, che si ferma al 24,96%. Nella sua coalizione Lega Nord al 12,37%, Forza Italia al 7,54%, Lista civica – uniti si vince al 3,54%, Fratelli d’Italia al 2,91%. Al terzo posto Luigi Camporesi al 9,53% della Lista civica – obiettivo civico vincere per Rimini e altre. Seguono: Sara Visintin al 2,18% di Sinistra – diritti a sinistra, Mara Marani al 2,16%, Addolorata Di Campi all’1,59% (Il popolo della famiglia), Mirco Ottaviani all’1,38% (Forza nuova), Marina Mascioni all’1,16% (Fronte nazionale per l’Italia).
07.40 – Novara: ballottaggio Pd-Lega
Ballottaggio anche a Novara, secondo capoluogo di provincia del Piemonte chiamato a rinnovare l’amministrazione comunale. Il sindaco uscente, Andrea Ballarè sostenuto da Pd, ‘Vivere Novarà, ‘Pensionati e Invalidi Giovani Insiemè e ‘Novara Popolarè con il 28,7% dei voti, a venti sezioni ancora da scrutinare, si confronterà tra due settimane con Alessandro Canelli, candidato sindaco di Lega, FdI, ‘Forza Novarà, ‘Con noi per voì, che ha ottenuto il 33,1% dei voti. Al terzo posto la candidata sindaco di M5S, Cristina Macarro con il 16,6%. Al quarto posto il candidato sindaco di Forza Italia, Daniele Andretta con il 13,6%.
07.35 – Fassino: “Ora chiediamo un voto per Torino”
“Siamo saldamente in testa con circa 10 punti di differenza dalla nostra principale avversaria. Da questo 40% partiamo per affrontare il ballottaggio chiedendo un voto per Torino. Ci rivolgeremo ai torinesi perché il voto dovrà essere su chi governerà la città per i prossimi cinque, non dovrà essere né sul governo né per ridefinire gli equilibri parlamentari, ma un voto per non interrompere un percorso di innovazione che ci ha consentito di contrastare e contenere e di preparare la città alla ripresa”. A sottolinearlo il sindaco uscente di Torino, Piero Fassino, commentando il risultato elettorale. “Il voto riflette una situazione di crisi sociale che in questi anni si è sentita in Europa, in Italia e nelle grandi città e che ha indotto gran parte dell’opinione pubblica a una situazione di malessere, disagio e disaffezione che si vede anche nella minore partecipazione al voto – ha proseguito – se il risultato finale conferma i dati dei seggi finora scrutinati guardiamo con fiducia al ballottaggio e ci rivolgiamo con fiducia ai torinesi”.
07.33 – Appendino (Torino): “Risultato storico”
“E un risultato storico, erano 15 anni che questa città non andava al ballottaggio, abbiamo sempre detto che la nostra forza sono le persone e questo risultato lo dimostra”. Così il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino commentando il risultato elettorale. “Questa città – ha aggiunto- amministrata per 20 anni dalle stessa forza politica ha bisogno di idee innovative e di una forza propulsiva e anche i prossimi 15 giorni saranno caratterizzati come gli ultimi 8 mesi dall’ascolto perché i cittadini hanno bisogno di risposte concrete non di dialettica politica, per questo anche nelle prossime due settimane punteremo sui contenuti”. Appendino non ha nascosto il rammarico per l’astensionismo. “E un dato negativo mi dispiace moltissimo anche perché il sindaci è la persona più vicina ai cittadini. Per questo lavoreremo in questi 15 giorni per portare il numero maggiore possibile di persone al voto”, ha concluso.
07.15 – Bologna, affluenza sotto il 60%: Merola al ballottaggio
A Bologna, dove l’affluenza è stata del 59,65% contro il 71,40% del 2011, quando sono state scrutinate 428 sezioni su 445, il sindaco in carica Virginio Merola del Pd ha raccolto 66.416 voti pari al 39,67%, ed andrà al ballottaggio con Lucia Borgonzoni (Centrodestra) che ha raccolto 37.197 voti pari al 22,22%. Esclusi Massimo Bugani (M5S) che si ferma a 27.908 voti pari al 16,67%, Manes Bernardini che raggiunge il 10,39% con la Lista civica – insieme Bologna, Federico Martelloni al 6,97% con la Lista civica – coalizione civica, Matteo Badiali all’1,50% con la Federazione dei verdi, Mirko De Carli all’1,19% (Il popolo della famiglia), Ermanno Lorenzoni all’1,10% (Partito comunista dei lavoratori), Sergio Celloni allo 0,25% con la Lista civica – giustizia onore libertà.