Intervista al Corriere del vicepresidente della Camera: "In vista delle politiche possibilità di continuare a crescere, abbiamo dimostrato di poter centrare ottimi risultati senza Grillo, ma non è parricidio"
Ai ballottaggi nessuna alleanza, nessun biscotto. “Vogliamo che a parlare siano i cittadini”. E’ quanto assicura il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle in un’intervista al Corriere della Sera in cui guarda in prospettiva alle prossime Politiche, alla luce soprattutto del risultato di Roma: “Credo ci siano delle possibilità di continuare a crescere”. Quanto a Beppe Grillo, “abbiamo dimostrato di poter centrare ottimi risultati senza un frontman, e credo che anche lui sia contento di vedere che il Movimento non ha più bisogno di un megafono, senza alcun parricidio, come qualcuno sperava”.
Di Maio poi auspica che “dopo l’esito di questo voto non si sentano più le menzogne sui nostri sindaci e come amministriamo e spero anche che ora il confronto si sposti sui temi”. “Sia Virginia Raggi sia Chiara Appendino incarnano alla perfezione quella rivoluzione gentile che noi vogliamo portare in questo Paese”, aggiunge il membro del direttorio M5S.
Sul Pd, “quando le cose non vanno bene per un partito è da fessi non prenderne atto. Per loro queste Amministrative dovrebbero suonare come un campanello d’allarme, come è stato evidenziato anche a livello internazionale”, dice Di Maio. In merito alla stampa estera che dipinge l’M5S come partito populista e di protesta, “sono filtrate idee di noi che dobbiamo smentire, e lo faremo con i fatti. Comunque le missioni internazionali che stiamo facendo servono anche a questo. Il vero populista è stato Renzi che ha sparato slogan senza poi dare seguito a un fatto e i cittadini se ne sono accorti”.