Analisi Ipr per "Porta a Porta" e Istituto Cattaneo: 28,4 per cento dei romani che aveva votato dem alle Europee ha scelto la grillina che prende anche da Fi (15%) e FdI (12,3%). A Bologna e Torino i delusi a 5 stelle non vanno a votare
Un elettore su tre del Pd a Roma ha votato per Virginia Raggi. Ma non solo: anche alle elezioni amministrative di Bologna e Torino c’è stato un travaso di voti dai delusi dem verso il Movimento 5 stelle. I grillini invece in entrambi i casi hanno perso voti in favore dell’astensionismo. A Napoli Luigi De Magistris ha guadagnato preferenze da tutti gli schieramenti (e soprattutto da Pd e M5s). A rivelarlo sono l’analisi dei flussi elettorali di Ipr per “Porta a Porta” tra le Europee 2014 e le comunali e il report dell’Istituto Cattaneo che mette a confronto le politiche 2013 e le amministrative. L’Istituto di Bologna ha anche evidenziato come a Torino il 4,7 per cento dell’elettorato ha scelto la grillina Chiara Appendino dopo aver votato il Pd nel 2013, mentre il 5% è passato dal M5s all’astensione. Situazione simile a Bologna dove il 3,6 per cento degli elettori si è spostato dal Pd a Bugani (M5s). Al tempo stesso il 5,9 per cento degli elettori un tempo per il M5s si è astenuto.
Torino, il 17,3% degli elettori dem ha scelto Appendino – Secondo l’analisi Ipr, il 17,3 per cento degli elettori Pd delle Europee ha
Il report dell’Istituto Cattaneo invece si basa sul confronto con le politiche del 2013. Ben il 4,7% dell’elettorato ha scelto la Appendino dopo aver votato Pd alle politiche del 2013. Anche il M5s, tuttavia, ha perso una quota significativa di elettori (corrispondente al 5,3% del corpo elettorale) verso l’astensione. Ancora più consistente il contributo proveniente dal centrodestra nei confronti dell’astensione (7,4%), mentre è il Pd quello che meno contribuisce alla crescita degli astensionisti (con una quota pari all’1,4% del corpo elettorale). Nella prospettiva del ballottaggio, secondo il Cattaneo, due ulteriori elementi meritano attenzione: non esistono flussi significativi tra la sinistra radicale e il M5s, il che lascerebbe intendere una certa “incomunicabilità” tra i due elettorati nel contesto torinese. Dall’altro lato, si evidenzia la presenza di un flusso di voti (pari all’1,4% dell’elettorato) che dal M5s raggiunge il candidato sindaco sostenuto dalla Lega nord.
Bologna, record astensione di delusi M5s e centrodestra – Il report dell’Istituto Cattaneo ha evidenziato inoltre che il 3,6% dell’elettorato di Bologna ha scelto Bugani (M5s) dopo aver votato il Pd alle politiche del 2013, mentre il 2,1% ha sostenuto la Borgonzoni (Lega) dopo aver scelto Bersani. Allo stesso tempo, il M5s, il centrodestra e liste di centro perdono numerosi consensi – superiori rispetto alle perdite del Pd – verso l’astensione. Dai flussi elettorali emerge anche la forte capacità attrattiva di Lucia Borgonzoni di intercettare voti in modo trasversale, da sinistra a destra, compreso il M5s (sia dal Pd che dal M5s arrivano a Borgonzoni quote pari al 2,0% del corpo elettorale). Virginio Merola, invece, risulta, secondo i ricercatori del Cattaneo, scarsamente attrattivo al di fuori della sua area di riferimento. A parte un flusso proveniente dalla coalizione centrista di Monti (1,4% del corpo elettorale), gli altri flussi sono praticamente irrilevanti. Anche dalla sinistra (chi ha votato Sel o Rivoluzione civile nel 2013) non arriva quasi nulla a Merola: gli elettori di quest’area preferiscono l’astensione o Federico Martelloni.
Cagliari, la sinistra ha confermato il sostegno a Zedda – Infine l’analisi dell’Istituto Cattaneo si è soffermata anche sulla riconferma al primo turno di Zedda. Il risultato, si legge nel report, è frutto della sua capacità di “fare il pieno” tra gli elettorati dei partiti che lo sostengono e conquistare voti anche nei partiti degli altri schieramenti. Gli elettori della sinistra, in larga maggioranza, hanno confermato il voto a Zedda, così come gli elettori del Pd (che però hanno perso un flusso non trascurabile verso l’astensione, il 4,3% del corpo elettorale). L’elettorato cagliaritano del Movimento 5 stelle, in compenso si è rivelato poco “fedele”. Si osservano infatti flussi che dal partito fondato da Grillo sono andati sia verso Zedda (il 3,9% del corpo elettorale), sia verso il candidato del centrodestra Massida (il 5% del corpo elettorale), sia infine verso l’astensione (il 5,7% del corpo elettorale).