Dopo la promessa di abolire Equitalia prima del 2018, il premier Matteo Renzi ha deciso di fonderla con l’Agenzia delle Entrate creando una nuova super agenzia guidata da colui che da un anno è a capo del braccio della riscossione: il tributarista Ernesto Maria Ruffini, ritenuto vicino al segretario del Pd. A scriverlo è Italia Oggi, secondo cui già prima dell’estate ci sarà “una nuova realtà che gestirà contemporaneamente la verifica fiscale e la riscossione“.
Il restyling delle agenzie fiscali, secondo il quotidiano economico, ha avuto un’accelerazione nelle ultime 48 ore: la scelta è caduta sulla fusione tra le due realtà, “più nelle corde del premier Renzi” rispetto alle altre ipotesi sul tavolo tra cui il rinvio del dossier all’autunno. I problemi da risolvere però non mancano, come evidenziato nelle scorse settimane dai sindacati. Innanzitutto, in caso di assorbimento dell’ente della riscossione nell’Agenzia delle Entrate gli 8.500 dipendenti di Equitalia dovrebbero transitare dal contratto privato che hanno attualmente (equiparato a quello del comparto bancario) a un contratto pubblico. Il che richiederebbe il superamento di un concorso.
I tecnici di Palazzo Chigi, secondo Italia Oggi, ritengono che basterebbe una legge per sanare la situazione e evitare di violare l’articolo 97 della Costituzione secondo cui agli impieghi nella pa si accede solo mediante concorso.