Se si giocasse tutto sul Pil pro capite, avrebbe già vinto la Svizzera e l’Ucraina non dovrebbe neanche scendere in campo. Allo stesso modo se il calcio fosse una scienza esatta e maggiori abitanti volessero dire calciatori certamente migliori, la Russia sarebbe campione al cento per cento, mentre l’Islanda non dovrebbe essere in Francia. Meglio: potrebbe starci tutta, ma distribuita sugli spalti dei sei principali stadi di Euro 2016, capaci di ospitare più spettatori di tutta la popolazione della piccola isola vicina al Polo Nord. Giocato lontano dai campi, il primo Europeo allargato a 24 squadre offre uno spaccato vario e ampio del Vecchio Continente sotto il profilo demografico ed economico, ‘annettendo’ per la prima volta Albania, Slovacchia, Irlanda del Nord e Islanda, oltre a riaccogliere il redivivo Galles di Gareth Bale. Tutti spacciati? Volendo infarcire la questione di luoghi comuni: il pallone è rotondo, si gioca undici contro undici e si parte sullo zero a zero. Per fortuna.

La Germania, potenza solo economica?
Ecco quindi che la vittoria della Germania è probabile ma non scontata. Nonostante la patria di Manuel Neuer domini la classifica del Prodotto interno lordo con quasi 4000 miliardi di dollari (dati 2014). E sarebbe così anche se le quattro nazionali del Regno Unito presenti a Euro 2016 si presentassero sotto un’unica bandiera. Non andrebbero infatti oltre il secondo posto, ancora sovrastate dai tedeschi ma avanti del 6% rispetto alla Francia, seconda con oltre 2500 miliardi. Terza proprio l’Inghilterra che quella cifra la supera di pochissimo distanziando l’Italia che si ferma a circa 2000 miliardi dollari, tenendo testa alla Russia. La microscopica Svizzera è a un passo dalla nove volte più grande Turchia. Il Paese che produce meno ricchezza? L’Albania. Nonostante la sua popolazione sia di quasi tre milioni di persone, il Paese delle Aquile ha un Pil inferiore anche a quello sviluppato dai 327mila islandesi.

Pil pro capite: Svizzera campione
Se però tutti i dati venissero raffrontati alla popolazione, la Svizzera non avrebbe competitori. Ogni abitante della confederazione elvetica produce annualmente beni e servizi per 85.500 dollari, quasi il doppio di inglesi, francesi, belgi che si fermano a cifre comprese tra 47.800 e 42.700 dollari. Il trio è favorito per la vittoria finale in campo, eppure sotto il profilo del Pil pro capite non arriva neanche in semifinale, poiché perde nettamente anche contro Svezia, Irlanda, Islanda e Austria. L’Italia? Stretta tra Irlanda del Nord e Galles con una produzione superiore di poco ai 30mila dollari a testa. Turchia, Romania, Albania (4500 dollari) e Ucraina (2900 dollari) fuori al primo turno. Assieme alla Russia, quintultima, con appena 11mila dollari pro capite.

L’esercito russo avrà trovato la quadra?
Tutta ‘colpa’ di un ricchezza interna da dividere tra 144 milioni di persone che fanno di Mosca e ‘dintorni’ la regina demografica d’Europa, ospitando più potenziali ‘giocatori’ di Germania e Francia messe insieme. Per i nostalgici dell’ex Unione Sovietica, Russia e Ucraina riunite in un’unica nazionale avrebbero 189 milioni di tifosi. Nel 1960, quando l’URSS vinse l’Europeo in Francia, festeggiarono insieme. Oggi si fanno la guerra. Sul secondo gradino del podio c’è la Germania con una popolazione di 80 milioni di persone, seguita da Turchia, Francia, Italia e Inghilterra. La Top Ten è chiusa da Spagna, Ucraina, Polonia e Romania, tutte tra i 40 e i 20 milioni. Poi bisognerebbe giocare un campionato a parte. Le altre 14 nazionali partecipanti a Euro 2016, dal Belgio all’Islanda, rappresentano una popolazione inferiore ai 12 milioni. Mantenendo le proporzioni, la Russia dovrebbe vincere almeno 12 a 0 contro ognuna di loro. Igor Akinfeev permettendo.

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