Il commissario straordinario cerca di risparmiare con il taglio dei treni inutili e la revisione dei turni e punta al matrimonio con il gruppo guidata da Renato Mazzoncini. I 350 milioni di zavorra che gravano sui conti passerebbero così dal ministero dei Trasporti al Tesoro. Intanto i finanzieri hanno sequestrato 3,8 milioni di euro all'ex amministratore Luigi Fiorillo
Da una parte le trattative, vere o presunte, per il passaggio di mano. Dall’altra la spending review per tagliare gli sprechi. In mezzo le inchieste. Perché mentre si avvicina una possibile soluzione per l’intricata vicenda della Ferrovie Sud Est, l’azienda che gestisce la rete ferroviaria regionale più estesa d’Italia (con debiti che hanno superato la quota dei 350 milioni di euro), arrivano altri guai per l’ex amministratore unico Luigi Fiorillo, il cui nome è già presente in vari fascicoli d’indagine. La pesante eredità della vecchia gestione, del resto, non potrà non incidere nel futuro, su cui si aprono degli spiragli. “Incorporazione per fusione”: questa la strada migliore secondo il commissario straordinario Andrea Viero. Che a ilfattoquotidiano.it conferma: “L’assorbimento delle Fse da parte di Ferrovie dello Stato è la soluzione più veloce e con le maggiori garanzie”. Con il passaggio anche dei debiti (a condizioni probabilmente diverse) dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a quello dell’Economia, infatti, non ci sarebbe bisogno della gara. Eppure le manifestazioni di interesse da parte di privati ci sono e non sono poche. Al momento è solo un’indiscrezione senza conferme, invece, quella che vorrebbe in dirittura d’arrivo la proposta di acquisizione da parte di Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori), la compagnia privata che ha tra gli azionisti Luca Cordero di Montezemolo, Diego della Valle, Gianni Punzo, Intesa Sanpaolo e le Generali. “Ad oggi non è arrivato nulla. È vero che può accadere di tutto ma per ora restano voci infondate”, spiega Viero.
L’ACCORDO DA RAGGIUNGERE – Dopo gli incontri con alcuni dirigenti di Fs (in rappresentanza di Trenitalia, Rete Ferroviaria Italiana e della partecipata Busitalia) ora bisognerà effettuare una nuova due diligence, dopo quella commissionata dal commissario straordinario e che ha portato alla luce una situazione disastrosa. Tant’è che nelle scorse settimane al tavolo delle trattative hanno partecipato anche le banche che vantano un credito di oltre 150 milioni con l’azienda. “L’esito di questa verifica – sottolinea Viero – fornirà tutti gli elementi per capire se Fse (con dipendenti, mezzi e strutture) possa rappresentare un valore aggiunto per Ferrovie dello Stato”. O se invece sia un fardello troppo grande persino per la società di trasporto più importante del Paese, che in questi ultimi anni ha già esteso i suoi interessi anche in molti mercati regionali.
PROSEGUONO I TAGLI – I 100 milioni promessi dal ministro Graziano Delrio per l’azienda con oltre 30 milioni di utili all’anno sono stati per il momento congelati. Nel frattempo sono entrati in vigore i nuovi orari che il subcommissario Domenico Mariani ha concordato con la Regione. Gli obiettivi? Il taglio dei treni inutili e la revisione dei turni con l’eliminazione delle trasferte. Per un risparmio di 4 milioni di euro l’anno, secondo i calcoli dell’azienda. D’altro canto la gestione più oculata rispetto al passato è necessaria, dato che ai 350 milioni di debito si sommeranno presto gli oltre 20 milioni previsti per la chiusura delle vertenze.
LA CONTINUITÀ AZIENDALE – “La strada dell’incorporazione garantirebbe la continuità aziendale – spiega il commissario – dato che la fusione potrebbe essere realtà entro la fine di settembre, risparmiando i tempi di una normale gara pubblica”. L’altra questione aperta è quella dei sindacati, che vorrebbero l’azienda restasse autonoma, spinti dal timore di possibili ‘spacchettamenti’ con condizioni favorevoli ad alcuni rami e peggiori per altri.
Seguendo questa strada, poi, soprattutto non si perderebbero gli alti corrispettivi previsti dai contratti di servizio tra Regione e Ferrovie Sud-Est. D’altro canto c’è chi non vede di buon occhio che la gestione torni a Roma, dove i problemi sono iniziati, con milioni e milioni di euro spesi in consulenze e uffici inutili. “La situazione è completamente diversa e da questo punto di vista bisogna essere ottimisti”, dice Viero. E la Regione? La posizione è rimasta sempre la stessa: sarebbe stata disponibile a subentrare solo una volta che il governo avesse sanato i debiti.
LE PROPOSTE DEI PRIVATI – In queste ultime settimane sono arrivate diverse proposte, come quella della Tecnomatica di Foggia, della cordata Arriva Italia-Cotrap-Ferrotramviaria e del manager barese Domenico Di Paola, ex amministratore degli Aeroporti di Puglia. Infine le voci (non confermate) su un interesse da parte della Nuovo trasporto viaggiatori che sembra più che mai intenzionata ad espandersi al Sud. Prova ne è il fatto che dal 26 giugno prossimo con due Italobus collegherà Potenza, Matera e Taranto alla stazione di Salerno. E proprio sul fronte del trasporto su gomma, il presidente della Regione Michele Emiliano ha manifestato i propri dubbi sul fatto che dietro l’interesse delle aziende del settore per la società affossata dai debiti non ci sia in realtà quello per i corrispettivi chilometrici (3,5 euro al chilometro) oggi garantiti per i bus.
ANCORA GUAI PER L’EX AMMINISTRATORE – Nel frattempo arrivano altri guai per l’ex amministratore unico di Fse Luigi Fiorillo, indagato per peculato, abuso d’ufficio e truffa, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari relativa a consulenze d’oro e sprechi nella gestione della società. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Bari hanno sequestrato a Fiorillo due polizze vita e un conto corrente, per un ammontare di circa 3,8 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Isabella Ginefra l’ex amministratore della società, attraverso un’operazione di smobilizzo parziale, ha tentato “di monetizzare delle polizze vita, per portarne il controvalore su un conto corrente di recente accensione”. Un’operazione scoperta dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia che l’ha segnalata alla guardia di Finanza, disponendone il blocco amministrativo, come prevede la normativa antiriciclaggio.